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CINEMA GIAPPONESE:
FILM MUTI POSTSINCRONIZZATI

Questo programma esplora un genere particolare del cinema muto giapponese, il cosiddetto saundo-ban: film girati muti, ma distribuiti con una colonna sonora postsincronizzata, composta di solito da una partitura musicale, effetti sonori e qualche canzone popolare. Tale natura ibrida – non più muta, ma non ancora completamente sonora – incoraggiava un’intensa sperimentazione stilistica, sia dal punto di vista dei contenuti, sia nella forma cinematografica. In Giappone questo tipo di film fiorì all’incirca tra il 1930 e il 1938. Molti dei maggiori e più famosi registi giapponesi, compresi Ozu, Shimizu e Mizoguchi, girarono film saundo-ban, come peraltro cineasti commerciali meno noti quali Hotei Nomura e Yasushi Sasaki, i cui film furono popolarissimi in Giappone.
Il saundo-ban non era soltanto un modo di produzione utilizzato per fini estetici nella fase di transizione al sonoro. Venne impiegato anche da registi come Ozu, per ridurre il controllo del benshi (narratore dal vivo) sul flusso narrativo del film, e dai vertici delle case di produzione come Shiro Kido della Shochiku, per estromettere dalle sale urbane di prima visione l’ormai ammutolito benshi. Lo slogan “Niente benshi – Volume al massimo” era lo slogan stampato sui programmi di sala del Musashinokan che la Shochiku gestiva direttamente a Tokyo. In effetti, il saundo-ban ha aperto la strada al cinema sonoro giapponese e contemporaneamente è stato un modo di espressione artistica perdurata in Giappone per anni anche a transizione ormai completata: conobbe infatti una seconda giovinezza presso le case di produzione minori, che non avevano le risorse finanziarie per passare al sonoro ma riuscirono a crearsi una nicchia realizzando film saundo-ban, per lo più sul modello del dramma storico jidai-geki.
Quest’anno cominciamo col sondare il mondo dei film saundo-ban presentando due esempi, cui nel 2018 farà seguito una selezione più corposa. Tokyo no yado (una locanda di Tokyo) di Ozu testimonia del potenziale artistico del tardo cinema muto, e vi si scorge la sottile influenza dei coevi sviluppi del sonoro. Shima no musume, potente melodramma permeato di musica realizzato da Hotei Nomura, esplora invece la ricca varietà dei generi popolari in questo periodo di transizione, dal melodramma alla commedia, e integra le tradizioni drammatiche del muto con un uso caratteristico e qualche volta giocoso della musica e degli effetti sonori.

Alexander Jacoby, Johan Nordström

La presente rassegna è organizzata con la Shochiku ed è generosamente sostenuta dal Kinoshita Group.

SHIMA NO MUSUME
[FIGLIA DELL’ISOLA/ISLAND GIRL]

Hotei Nomura (JP 1933)
Dom/Sun 1 – 12:00 – Teatro Verdi

TOKYO NO YADO
[UNA LOCANDA DI TOKYO/AN INN IN TOKYO]

Yasujiro Ozu (JP 1935)
Gio/Thu 5 – 9:00 – Teatro Verdi

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Date
  • 16 March 2017