LA GRANDE BRETÈCHE
(Inmurad)
André Calmettes (FR 1909)
Forse non è sorprendente che l’adattamento francese di “La Grande Bretèche” riservi alla coppia adultera un giudizio meno severo rispetto alle versioni italiana o americana. Adattato dal commediografo Paul Gavault, che era stato ingaggiato dalla divisione Film d’Art della Pathé nell’estate del 1909, il film è più fedele alla concezione di Balzac, anche se, come notò Moving Picture World (11 dicembre 1909) al momento dell’uscita negli Stati Uniti (con il titolo francese), nel racconto la moglie (Véra Sergine) non tradisce né se stessa né l’amante. Naturalmente il povero ufficiale spagnolo (Philippe Garnier) è atteso da una fine orribile, e il sinistro finale ne registra l’agonia nella stanza murata.
Gli obiettivi che la Film d’Art si poneva con la riduzione cinematografica dei classici della letteratura sono già stati esaminati in maniera tanto approfondita, che non è necessario esporli dettagliatamente in questa sede. Il regista André Calmettes, che è anche l’interprete del geloso M. de Méret, era stato l’autore, insieme a Charles Le Bargy, dell’innovativo L’Assassinat du duc de Guise (1908), film da cui D. W. Griffith riconobbe di essere stato fortemente influenzato (in A Companion to D. W. Griffith, Charles O’Brien ipotizza che la messa in scena di The Sealed Room debba molto a L’Assassinat). In omaggio al desiderio di prestigio, tipico della Pathé, gli attori furono scelti dalle migliori compagnie teatrali: Garnier proveniva dalla Comédie-Française, Sergine dall’Odéon, mentre Calmettes aveva collaborato con il Gymnase e l’Odéon (un’interessante digressione: Véra Sergine sposò Pierre, fratello di Jean Renoir, e a quanto si dice fu proprio lei a introdurre il giovane regista alle prime armi sulla scena teatrale francese: il figlio di Véra, Claude, fu invece il famoso direttore della fotografia).
La Grande Bretèche ebbe un tale successo in patria, da essere ridistribuito nel marzo 1916; Hebdo-Film (4 marzo 1916) ne lodò anzi la mise-en-scène, nonostante il film avesse già qualche anno. Anche in Germania, dove era uscito con il titolo Eingemauert, la sua popolarità fu così grande da indurre a ridistribuirlo, pure nel 1916, nel momento più cruento della guerra. Anche sulla stampa statunitense apparvero recensioni convinte, ma stranamente non sono riuscito a trovarne alcuna che abbia tracciato un confronto tra il film della Pathé e quelli della Biograph e della Vitagraph, benché fossero usciti a poca distanza di tempo l’uno dall’altro.
Jay Weissberg
regia/dir: André Calmettes.
scen: Paul Gavault, dal racconto di/based on the short story by Honoré de Balzac (1831).
cast: Véra Sergine (Mme. de Merret), Philippe Garnier (Comte de Férédia), André Calmettes (M. de Merret).
prod: Les Films d’Art, Pathé Frères (no. 3177).
uscita/rel: 22.10.1909 (Pathé Grolée, Lyon).
copia/copy: 35mm, 164 m. (orig. 290 m.), 9′ (16 fps), col. (imbibito/tinted); did./titles: SWE.
fonte/source: Svenska Filminstitutet, Stockholm.