LASSE MÅNSSON FRA SKAANE
[Lasse Månsson di Scania]
Anders Wilhelm Sandberg (DK 1923)
La storia si svolge durante la guerra del 1657-1660 tra Danimarca e Svezia. Nel corso del durissimo inverno del 1657-58 gli stretti danesi si sono ghiacciati permettendo al re svedese Karl X Gustav di far marciare le sue truppe sul ghiaccio e occupare la gran parte del paese. I soldati svedesi piombano sul villaggio di Gaabense nell’isola di Falster per saccheggiarlo. Tra loro c’è Lasse Månsson, un mercenario di origine danese, fiaccato dalla febbre causata da una ferita. Lasse viene lasciato nel villaggio perché si riprenda, e il re svedese, a cui Lasse ha salvato la vita in combattimento, ordina al duro, infido caporale Printz di restare indietro per evitare al villaggio altri attacchi. Durante la convalescenza presso l’abitazione di Ole Hassel, Lasse si innamora della sua bellissima figlia Anne e progetta di disertare per iniziare una nuova vita con lei, ma viene derubato di ogni suo avere dal malvagio Printz. Egli allora va a cercarlo. Mesi dopo, lo trova e lo affronta, ma si ritrova fuggitivo e costretto a vivere in una capanna nella foresta. Anne lo raggiunge e per un breve periodo i due sono felici insieme. Anna però è preoccupata per la sua famiglia, dato che il villaggio è stato nuovamente occupato dalle truppe svedesi. Quando lei si ammala, Lasse la conduce fino a casa, consapevole di rischiare così la cattura e la morte.
L’“età dell’oro” del cinema svedese è spesso elogiata, oggi come allora, per il modo in cui integrava l’uso del paesaggio con il tessuto drammaturgico, arricchendo la caratterizzazione, l’atmosfera e il rilievo tematico delle opere. Pochi film danesi hanno provato a fare lo stesso, ma Lasse Månsson fra Skaane è almeno in parte uno di questi. Le desolate, frastagliate distese di ghiaccio all’inizio del film sono intimamente associate agli invasori svedesi, la cui marcia sul mare ghiacciato è rimasta parte della memoria collettiva danese per lungo tempo. Forte è il contrasto con le atmosfere idilliache della foresta, con i raggi di sole tra i rami che illuminano la felicità di Lasse e Anne.
Il finale tragico rispecchia l’esito della guerra, dopo cui la Danimarca perse il territorio di Skåne (Scania), terra natale di Lasse che si trova oggi nel sud della Svezia. Nell’uso dell’epoca, lo stesso suono veniva scritto come “aa” in danese e “å” in svedese; la Danimarca adottò la lettera svedese “å” dopo la seconda guerra mondiale. L’accostamento nel titolo del film dei nomi “Månsson” (secondo la grafia svedese) e “Skaane” (secondo quella danese), segnala l’animo diviso del protagonista.
La vera risposta della Norkisk alla sfida svedese fu probabilmente il quartetto di adattamenti dickensiani, ma anche Lasse Månsson fra Skaane è il risultato dello stesso tentativo di realizzare più pellicole di prestigio anziché i consueti melodrammi prodotti in serie. Il villaggio in cui si svolge la storia è un set costruito a grandezza naturale dallo scenografo Carlo Jacobsen, con la stessa cura per i dettagli d’epoca che troviamo nei film tratti da Dickens.
Protagonista del film è Poul Reumert, noto agli appassionati del muto come il cowboy del circo che fa invaghire Asta Nielsen in Afgrunden (1910). A questo punto della sua carriera, Reumert stava cementando la sua reputazione come il più grande attore teatrale danese della sua generazione. Il film si basa su un romanzo di successo, anche se il suo autore, perfino all’epoca, era poco noto al di fuori della Danimarca. La fotografia è di alto livello: le scene nella foresta sono splendide, e gli interni sono spesso avvolti in ombre profonde e perfettamente modulate. Una recensione danese descrisse le immagini come “luminose, chiare, ben composte, non prive di una certa calma e armonia tutte svedesi.”
Il film fu girato nel 1920, ma la sua distribuzione fu rinviata. La Nordisk aveva un nutrito catalogo di pellicole e spesso ritardava le uscite per non saturare il mercato. Ad esempio, il film di Dreyer Blade af Satans bog (Pagine dal libro di Satana), pur girato nel 1919, fu distribuito in Danimarca nel 1921. Lasse Månsson fra Skaane uscì in Svezia (dove ebbe un’accoglienza tiepida) prima che in Danimarca. Benché apprezzato dalla stampa danese, il film è stato assai poco visto.
Per realizzare il DCP, nel maggio 2018 è stata effettuata la scansione di una copia nitrato originale priva di didascalie, che sono state invece create in base alla lista didascalie originale presente nella collezione Nordisk del Danske Filminstitut.
Magnus Rosborn & Casper Tybjerg
regia/dir: Anders Wilhelm Sandberg.
scen: Valdemar Andersen; dal romanzo di/based on the novel by P. F. Rist (1903).
photog: Louis Larsen, Chresten Jørgensen, Einar Olsen.
scg/des: Carlo Jacobsen.
cast: Poul Reumert (Lasse Månsson), Frederik Jacobsen (Ole Hassel), Marie Dinesen (sua moglie/his wife), Olga d’Org (Anne, la figlia di Hassel/Hassel’s daughter), Martin Herzberg (Lille Helle, il fratello più giovane di Anne/Anne’s younger brother), Emil Helsengreen (il maniscalco/the blacksmith), Peter Nielsen (caporale/Corporal Printz), Charles Wilken (il vicario/Reverend Niels, the vicar).
prod: Nordisk Films Kompagni.
uscita/rel: 02.1923 (Uppsala), 05.04.1923 (København).
copia/copy: DCP (da/from 35mm), 79′; did./titles: DAN/ENG.
fonte/source: Det Danske Filminstitut, København.