LE CHEVAL EMBALLÉ (Cocotte a bien déjeuné)
(Il cavallo imbizzarrito)
Louis Gasnier (FR 1908)
Un piccolo classico, molto noto e citato, qui riproposto in una versione ridotta all’essenziale. Cocotte, il cavallo goloso di un fattorino, mentre il padrone fa una consegna all’ultimo piano di un palazzo, si mangia a sbafo un intero sacco d’avena esposto davanti alla vetrina del negozio di sementi accanto al portone d’ingresso. Questa merenda supplementare gli dà l’energia per lanciarsi in un galoppo sfrenato lungo le vie della città, sbalzando dal carro il fattorino e travolgendo tutto quello che trova sul suo passaggio. Alla fine, inseguito da mezza città, ritorna tranquillo alla sua stalla come nulla fosse. In realtà, la versione completa di questo capostipite del genere dei “film a inseguimento” articolava una fuga più complessa e distruttiva che comprendeva, tra l’altro, il travolgimento di una carrozzina (nelle inquadrature presenti nella copia 28mm si riconosce la balia che, recuperatola, la trascina in corsa all’inseguimento) e un’abile manovra in “retromarcia” effettuata dal cavallo per sfuggire agli inseguitori. Diversamente da quanto accade in alcune (ma non in tutte) copie esistenti del film, nel montaggio di questa versione breve le immagini del cavallo che si ingozza non sono inframmezzate alle avventure del fattorino che effettua la sua consegna nel palazzo; non compare dunque nemmeno il montaggio alternato di cui, secondo alcuni storici importanti, il film sarebbe uno dei primi esempi conosciuti.
Pur ridotto all’osso, comunque, il film mantiene una verve scatenata che non rende difficile comprendere le ragioni del successo che riscontrò all’epoca. Il pubblico degli anni Dieci (e noi con lui) si chiedeva come fosse stato possibile far eseguire a un cavallo senza cavaliere, peraltro in corsa, azioni così ben calibrate sui tempi comici. La risposta ce la offre un articolo del 1910 dal Moving Picture World che, annunciando il futuro arrivo di Gasnier in America, punta evidentemente a mettere in luce, oltre alle capacità artistiche, anche le sue doti da uomo d’azione: sotto il carretto trainato dal cavallo sarebbe stata montata una bara, contenitore scelto in virtù del suo rivestimento morbido, nel quale si sarebbe nascosto lo stesso Gasnier, vestito di nero e munito di guanti e maschera scuri; da quella scomoda posizione il regista avrebbe guidato il cavallo attraverso invisibili briglie d’acciaio. L’articolo ci informa anche che l’impavida ricerca di un efficace effetto cinematografico costò a Gasnier piuttosto cara; durante le riprese, infatti, in seguito allo scontro del cavallo con l’impalcatura, le briglie si spezzarono, il carretto si ribaltò e il regista rimase ferito piuttosto seriamente, tanto da dover subire un ricovero di quindici giorni in ospedale. Ora come allora, comunque, “the show must go on”. Commenta il giornalista: “Il coraggio del Signor Gasnier è dimostrato dal fatto che, dopo il suo rilascio dall’ospedale, è tornato nel veicolo riparato e ha concluso il film.” Chapeau.
Stella Dagna
regia/dir: Louis Gasnier.
scen: André Heuzé.
prod: Pathé Frères.
première: 03.01.1908 (Cirque d’Hiver, Paris).
copia/copy: DCP, 3′ (da/from 28mm, 35 m., 18 fps; 35mm orig. 135 m.); didascalie mancanti/intertitles missing.
fonte/source: Museo Nazionale del Cinema, Torino; Cinémathèque de Toulouse; Cinémathèque de Nouvelle-Aquitaine, Limoges