PLUS DE CHAUVES (No More Bald Men)
[Theodore Wharton] (FR 1912)
Un soggetto di successo per un film che, sulla base della documentata ipotesi di identificazione che propone il Dr Robert J. Kiss e che noi qui facciamo nostra, è una vera rarità. Come ricordato, infatti, per comporre il proprio ricco catalogo di offerta 28mm la Pathé attinse a piene mani alle proprie produzioni per il cinema, riproponendo successi anche di diversi anni prima. Plus de chauves è invece uno dei rari titoli realizzati appositamente per il mercato Pathé Kok; può considerarsi infatti il remake – se vogliamo abbandonarci al brivido di una terminologia un po’ anacronistica – del più antico Lotion miracolose (1904). Non siamo a oggi in grado di stabilire se la necessità del rifacimento sia stata dettata da problemi tecnici o da esigenze di aggiornamento espressivo: sicuramente, confrontando la copia che qui presentiamo con l’immagine del film più antico reperita da Kiss in un catalogo British Pathé del 1904, appare evidente l’evoluzione del modello di messa in scena: in Plus de chauves la cura dei dettagli è maggiore e soprattutto la distanza di ripresa è decisamente più ravvicinata, adattata a uno stile di recitazione che possiamo facilmente ipotizzare come più moderno e (fino a un certo punto) naturalistico. Il titolo non compare nel catalogo Fiaf ma, oltre alla matrice della versione presentata alle Giornate, ne esiste almeno una seconda copia 28mm preservata in collezione privata.
All’inizio del film, lo specchio rivela allo sconsolato protagonista l’incedere di una calvizie già evidente; in suo aiuto arriva la cameriera di casa, munita di una lozione per capelli che promette miracoli. Non sono promesse vane: bastano un paio di energici sfregamenti perché il nostro protagonista si ritrovi con un discutibile ma assai folto caschetto da paggio e barba e baffi alla moschettiera. Quando però, nell’impeto dell’entusiasmo, l’uomo bacia e abbraccia la cameriera, spuntano anche a lei imponenti basettoni. Il finale è un trionfo tricologico che vede lo sfortunato ex-calvo ritrovarsi con un look decisamente più selvaggio del necessario. Come si suol dire, attenti ai vostri desideri, perché corrono il rischio di avverarsi.
L’ottima realizzazione tecnica che nella ripresa in primo piano mostra anche un efficace utilizzo del passo uno, è qui a servizio di una storiella divertente evidentemente di grande impatto, dal momento che, con piccole variazioni, viene proposta non solo dal film del 1904 e da questo rifacimento del 1912, ma anche da altri titoli affini quali L’eau merveilleuse (Pathé, 1901) o La Lotion forcée (Gaumont, 1909).
Stella Dagna
regia/dir: ?.
prod: Pathé Frères.
copia/copy: DCP, 2’35” (da/from 28mm, 34 m., 18 fps); didascalie mancanti/intertitles missing.
fonte/source: Museo Nazionale del Cinema, Torino; Cinémathèque de Toulouse; Cinémathèque de Nouvelle-Aquitaine, Limoges.