THE LINCOLN CYCLE
Benjamin Chapin, [John M. Stahl] (US 1917)
The Lincoln Cycle è considerato oggi la più antica opera di John Stahl a noi pervenuta, ma all’epoca in cui uscì nelle sale venne completamente identificato con Benjamin Chapin, attore famoso per aver impersonato sul palcoscenico Abraham Lincoln. Chapin non solo si attribuì la sceneggiatura, la produzione e la regia della serie, ma giunse al punto di eliminare i nomi degli altri attori che vi apparivano insieme a lui. Egli aveva concepito l’idea di estendere il proprio marchio al campo cinematografico già nel 1913, e l’anno successivo fondò la Charter Films per produrre The Lincoln Cycle; non doveva trattarsi di un singolo lungometraggio, bensì di una serie di narrazioni concatenate la cui complessità strutturale, a dire di Chapin, si ispirava al ciclo wagneriano dell’Anello del Nibelungo. I vari episodi autonomi non si sarebbero collegati cronologicamente, come in un serial, bensì tematicamente, per affrontare tutti un problema centrale: se Abraham Lincoln era stato il più grande presidente degli Stati Uniti d’America, quali erano state le esperienze formative per lo sviluppo della sua personalità dal punto di vista sociale, etico e politico?
In un periodo in cui cortometraggi, serial e lungometraggi a soggetto offrivano tutti visioni contrastanti del futuro del cinema, The Lincoln Cycle – un progetto indipendente privo di qualsiasi legame con strutture di distribuzione e proiezione già esistenti – sembrava una delle tante visioni eccentriche che ben difficilmente avrebbero trovato un pubblico. Tutto questo cambiò nell’estate del 1915, quando il successo di The Birth of a Nation riaccese l’interesse degli americani per la Guerra civile, mentre il protrarsi del conflitto in Europa portava alla ribalta, anche per i neutrali, temi quali la libertà, l’onore, la nazionalità e il sacrificio. La Charter reagì alla nuova situazione pubblicando annunci per cercare personale tecnico supplementare, tra cui “un regista di grandissima abilità”, allo scopo di integrare l’esistente troupe di Chapin. Fu probabilmente questo il momento in cui Stahl si unì all’impresa, anche se l’apparato pubblicitario della Charter, teso a concentrare tutta l’attenzione su Chapin, non ammise mai la circostanza.
Quando una selezione dei film fu proiettata allo Strand Theatre di New York nel maggio 1917, i critici si chiesero perché l’unica persona menzionata nei titoli fosse Benjamin Chapin. Stahl, cui già in precedenza erano stati negati i credit per il suo primo film, A Boy and the Law, non era più disposto ad accettare di nuovo lo stesso trattamento. Non solo lasciò trapelare i nomi degli attori Madelyn Clare e Charlie Jackson, ma informò la stampa che era stato lui a “dirigere il Lincoln Cycle di Mr. Chapin, benché questi non lo avesse mai menzionato”. Né la Charter Films né i successivi distributori del Cycle citarono mai nei credits altre persone oltre a Chapin; d’altra parte, non smentirono neppure le affermazioni di Stahl, che egli continuò a ripetere per tutta la sua carriera.
Chapin non riuscì mai a portare a termine la produzione di The Lincoln Cycle, e prima di morire vendette dieci episodi alla Paramount, che li distribuì con il titolo The Son of Democracy. Negli anni Venti furono rielaborati per il mercato didattico e conobbero un’ampia diffusione su pellicola non infiammabile a 35mm in diacetato.
È impossibile dire quale controllo Stahl abbia effettivamente esercitato sulla serie. Molti degli eventi qui descritti non si rifanno alle produzioni teatrali di Chapin: in particolare l’insistenza sul rapporto del giovane Abe con la madre nel primo episodio, o la costante preoccupazione per i temi della schiavitù e dell’ingiustizia razziale, che compare in My First Jury, Down the River e The Slave Auction (questi due ultimi episodi, purtroppo, non sono ancora stati ritrovati). Cinquant’anni dopo la morte, Lincoln veniva di solito raffigurato come un conciliatore che si era adoperato per sanare le ferite dalla nazione. The Lincoln Cycle, invece, esalta il suo senso di patriottismo e giustizia, bollando i ribelli come traditori: una posizione di inconsueta asprezza, che i recensori rilevarono con sorpresa.
Ancor più notevole è il modo in cui il Cycle utilizza la memoria. I film impiegano i flashback come meccanismo strutturante fondamentale, per illustrare in che modo le nostre esperienze formative plasmino l’intero nostro carattere, e non costituiscano semplicemente una risposta a determinati problemi specifici. I flashback ripetitivi, usati in genere per descrivere i ricordi contrastanti dei diversi personaggi (Rashomon), servono qui a mostrare come lo stesso personaggio possa trarre più di un insegnamento dalla medesima esperienza. Per rimarcare quest’aspetto, i film rievocano talvolta un evento usando riprese lievemente differenti, come nella vicenda di Lincoln e della famiglia Carter, oppure in alcuni episodi della vita del nonno del presidente, che ritornano in varie guise lungo tutto l’arco del Cycle.
Benché ciascun episodio fosse presentato come un’unità drammatica autonoma, l’ambiziosa struttura narrativa induce a credere che Chapin – come Wagner – si attendesse che il pubblico potesse assaporare l’effetto totale dell’opera solo grazie a una fruizione completa dell’intero Cycle. È superfluo dire che a ben pochi spettatori si sarebbe mai offerta tale opportunità. Per un approfondimento su quest’aspetto rimando al mio articolo “Benjamin Chapin: The Lincoln Man and His Lincoln Cycle,” Film History 30.2 (estate 2018).
Richard Koszarski
orig. 10 ep.: My Mother, My Father, The Call to Arms, My First Jury, Tender Memories, A President’s Answer, Native State, Down the River, The Slave Auction, Under the Stars.
2 ep. mancanti/missing: Down the River; The Slave Auction.
regia/dir: Benjamin Chapin, [John M. Stahl].
scen: Benjamin Chapin, [Paul Bern, Monte Katterjohn, William B. Laub, Donald Buchanan].
photog: [J. Roy Hunt, Harry Fischbeck, Walter Blakeley, ? Freyer].
cast: Benjamin Chapin (Abraham Lincoln; Tom Lincoln, his father; Abraham Lincoln, his grandfather), [Charlie Jackson (Lincoln as a boy), Madelyn Clare (Nancy Hanks Lincoln, his mother), Alice Inwood, Florence Short, Joseph Monahan (Willie Lincoln)?, John Stafford (Carter)?].
prod: Benjamin Chapin, Charter Features Corp.
uscita/rel: 04-10.03.1917 (1 ep., Belasco Th., Washington, DC); 27.05.1917 (4 ep., Strand Th., New York); 11.02.1918 (“The Son of Democracy”, 10 x 2-rl. ep., dist. Paramount); reissue 1921. copia/copy: 8 ep., DCP (da/from 35mm): My Mother (25’49”), My Father (25’59”), The Call to Arms (26’08”), My First Jury (28’35”), Tender Memories (28’53”), A President’s Answer (24’36”), Native State (29’56”), Under the Stars (27’18”); did./titles: ENG.
fonte/source: Library of Congress Packard Center for Audio-Visual Conservation, Culpeper, VA.