SAXOPHON-SUSI

SAXOPHON-SUSI (Miss Saxophone) (DE 1928)
Regia di Carl [Karel] Lamač

La trama di questa deliziosa commedia si impernia sulle figure assai diverse di due giovani donne berlinesi: Anni von Aspen, figlia di un aristocratico, e Susi Hiller, disillusa ballerina teatrale. Mentre Anni aspira a diventare una celebre artista, Susi persegue ligia la carriera teatrale sognata per lei dalla madre, ma passa il tempo libero immersa nei libri. Il padre di Anni, il barone von Aspen, che ha un debole per le signore ma si oppone alle ambizioni artistiche della figlia, intende spedirla a studiare in un collegio femminile a Londra. A Susi intanto si offre l’opportunità di perfezionarsi nella danza presso la Tiller School in Inghilterra. Insoddisfatte ognuna della propria vita, Anni e Susi escogitano un brillante piano per mutare identità scambiandosi vestiti e ruolo.
Prodotto nel 1928, Saxophon-Susi – con la sua eterogenea squadra produttiva,  gli elementi tematici internazionali e l’uso della musica – esemplifica la natura del cinema popolare tedesco alla fine degli anni Venti. Il film fu realizzato con il patrocinio della casa di produzione tedesca Hom-Film, che tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta collaborò con società e cineasti cechi, realizzando tra l’altro una diversificata gamma di coproduzioni con la società ceca Bratři Deglové: ad esempio, il melodramma di Karel Lamač Sündenfall (1928) e film d’avventura come Das verschwundene Testament (1929), interpretato dall’attore e acrobata italiano Carlo Aldini. Il coinvolgimento della Hom-Film nel cinema ceco si protrasse nell’epoca del sonoro con la partecipazione alle versioni in tedesco di film cechi.
Entrambe le figure principali nella realizzazione di questo film – Lamač e la sua attrice preferita, Anny Ondra – travalicavano i limiti della modesta industria cinematografica ceca, e all’inizio degli anni Venti collaborarono ampiamente con produttori tedeschi e austriaci (ad esempio la Sascha-film di Vienna). La svolta decisiva nelle loro carriere giunse con la coproduzione ceco-tedesco-svizzera Evas Töchter (1928), quando essi decisero di trasferirsi definitivamente in Germania dove fondarono la propria casa di produzione, Ondra-Lamač-Film, e strinsero rapidamente una collaborazione con la Hom-Film (ad esempio per Die Kaviarprinzessin, 1929, e Das Mädel aus USA, 1930).
Queste collaborazioni multiculturali emergono chiaramente in Saxophon-Susi, girato da una troupe internazionale in varie città europee: Berlino, Parigi e Londra. Il gruppo era formato in gran parte da artisti tedeschi, tra cui le ballerine della Haller-Revue di Berlino, che nel film sono indicate come le Tiller Girls di Londra. Saxophon-Susi fu un successo commerciale e la sua diffusione nei mercati esteri ebbe un ulteriore impulso dalla produzione di un remake sonoro, distribuito in una versione tedesca e una francese con il titolo di Baby. In occasione della prima a Berlino il film fu accompagnato dal vivo da una partitura originale, giudicata divertente e brillante (ma che ora risulta perduta), del compositore Paul Dessau, e integrata dalla canzone di Rudolf Nelson “Die Susie bläst das Saxophon” (Susie suona il sassofono), un fox-trot jazzato il cui testo fu scritto da Hans H. Zerlett, l’autore della commedia da cui è tratto il film. (Della canzone esistono registrazioni contemporanee di Rudolf Nelson e Irene Ambrus. Per il film fu anche composta dal popolare autore Karel Hašler una canzone originale in ceco.)
Nel film Anny Ondra è radiosa. La vivace e talentuosa ballerina che ella qui interpreta si può considerare il culmine della sua evoluzione sullo schermo (straordinario è il suo stravagante numero di ballo). L’attrice iniziò a recitare in ruoli di ingenua ragazza alla moda nei primi anni Venti e alla fine del decennio passò a incarnare una serie di personaggi accattivanti ed eccentrici, e talvolta malaccorti. Questi ruoli furono accolti dalla stampa con recensioni lusinghiere, che elogiavano la sua amabile presenza sullo schermo e la sua giovanile esuberanza. All’apice della sua carriera nell’epoca del muto, tra il 1928 e il 1930, Anny Ondra fu protagonista di 14 film; ella continuò un’intensa attività anche dopo l’avvento del sonoro (si pensi a Blackmail di Hitchcock). La sua popolarità iniziò a declinare solo alla fine degli anni Trenta, con lo svanire della sua giovinezza e a causa dei mutamenti politici avvenuti in Germania. Tutto questo, insieme alla partenza di Lamač dalla Germania, condusse allo scioglimento della Ondra-Lamač-Film nel 1937.
L’attuale versione restaurata rispecchia la natura internazionale del film e della sua distribuzione: i vari elementi sono stati reperiti in Francia, Italia, Repubblica Ceca e Russia. Dopo una meticolosa comparazione degli elementi pertinenti, abbiamo scelto un interpositivo nitrato con didascalie tedesche e francesi della Cinémathèque française e la copia di sicurezza con didascalie italiane del Národní filmový archiv di Praga. Dal momento che nell’interpositivo manca il primo atto e che nell’altro materiale l’inizio è pesantemente accorciato, siamo stati in grado di ricostruire i primi minuti con una copia in formato ridotto proveniente da una collezione privata e basata sulla versione da esportazione bilingue. L’imbibizione color seppia è stata ricostruita digitalmente sulla base di una copia nitrato posseduta dalla Cinémathèque de Bretagne di Brest.
Oggi, anche dopo la ricostruzione, il film è sensibilmente più breve rispetto alla lunghezza dichiarata sulla scheda della censura, che indica una lunghezza di 2746 metri, mentre la nostra si avvicina ai 2010 metri: alla velocità di 22 fps ciò significa una differenza di 30 minuti. Malauguratamente la versione tedesca del film non è sopravvissuta, ma i documenti storici hanno comunque consentito di ricostruire le scene perdute e di individuare le deviazioni nelle versioni da esportazione. Sono stati cambiati alcuni nomi, cognomi e denominazioni di luoghi. La maggior parte delle scene mancanti che abbiamo potuto individuare riguarda Susi, la coprotagonista, e la sua vita in collegio, nonché gli inizi del suo rapporto con il futuro marito (questa parte della trama è completamente scomparsa). Manca purtroppo la festa di fidanzamento a casa Hiller, con l’innamorato di Anni ma senza di lei, che prometteva di essere uno spasso.

Michal Večeřa, Lou Burkart

SAXOPHON-SUSI (Miss Saxophone) (DE 1928)
regia/dir: Carl [Karel] Lamač.
scen: B. E. Lüthge, Tom Maro, dalla commedia di/based on the play by Hans H. Zerlett.
photog: Otto Heller.
scg/des: Carl Ludwig Kirmse.
cast: Anny Ondra (Anni von Aspen), Mary Parker (Susi Hiller), Gaston Jacquet (barone/Baron von Aspen), Olga Limburg (baronessa/Baroness von Aspen), Malcolm Todd (Lord Herbert Southcliffe), Hans Albers (Spencer), Grit Haid (la star della rivista/La Tanja, revue star), Margarete Kupfer (guardarobiera/Mrs. Hiller, wardrobe mistress), Paul Biensfeldt (fuochista/Franz Hiller, theatre boilerman), Mira Doré (la direttrice della scuola di ballo/Mrs. Strong, head of the dance school), Karl Eichberger (Georg Philipps), Theodor Pištěk (il domestico di Lord Herbert/John, Lord Herbert’s manservant), Oreste Bilancia (Jack Brown, capobanda/bandleader), Hermann Picha (pianista/pianist), John Franklyn (ballerino/jazz dancer).
prod: Hom-Film der Süd-Film A-G, Berlin.
v.c./censor date: 24.05.1928.
première: 01.11.1928 (Alhambra, Berlin).
copia/copy: DCP (4K), 83′, col. (imbibizione/sepia tinting, 22 fps); did./titles: FRA/GER.
fonte/source: DFF – Deutsches Filminstitut & Filmmuseum, Frankfurt.

Restauro effettuato nel 2023 con il sostegno del Förderprogramm Filmerbe, il piano nazionale di digitalizzazione del patrimonio cinematografico tedesco.

Legenda abbreviazioni

X