DIE FRAU MIT DEN MILLIONEN (DE 1923)
(Smaragda Naburèn; La signora dei milioni)
Willi Wolff
Die Frau mit den Millionen è il secondo dei quattro “Reise- und Abenteuerfilme” (film di viaggio e d’avventura) in più parti prodotti e interpretati da Ellen Richter tra il 1921 e il 1925. Il mix di narrativa popolare e di generi non fiction (azione-avventura e travelogue) che caratterizzava questi film eclettici, girati per lo più in esterni nel corso di lunghe spedizioni intorno al mondo, si dimostrò una formula vincente al botteghino, sia in campo nazionale che internazionale, identificandosi col nome della Richter anche dopo la fine della sua carriera cinematografica.
Qui l’attrice interpreta il ruolo di una principessa armena il cui padre è tenuto prigioniero da un pascià dispotico e corrotto. A causa di un diverbio avvenuto durante un ballo di Capodanno all’Opera di Parigi, la principessa viene ingiustamente accusata di aver cercato di uccidere il pascià. Con l’aiuto di un diplomatico inglese ella riesce a fuggire da Parigi, ma il pascià e i suoi scagnozzi si mettono immediatamente sulle sue tracce. Inizia in tal modo un lungo e movimentato inseguimento che ci porta sino ai limiti del Bosforo (e ritorno).
Il film offre alla Richter ampie opportunità di dar prova del suo talento, fra l’altro impersonando in abiti maschili l’ex principe ereditario del Daghestan, personaggio eponimo della seconda parte. Notevole è il contributo dato al film da una serie di volti familiari nelle pellicole della Richter: tra questi, nel ruolo del pascià, Eduard von Winterstein, abbonato alle parti di cattivo. Georg Alexander, frequente coprotagonista della Richter lungo tutto l’arco degli anni Venti, a partire da Lola Montez, die Tänzerin des Königs, realizzato l’anno prima, appare qui nei panni dell’infido e doppiogiochista aiutante francese del pascià. Il paffuto attore ungherese Karoly/Karl Huszár-Puffy, cui per qualche tempo arrise il successo negli Stati Uniti, fu uno dei pilastri dei film di viaggio e d’avventura interpretati dalla Richter negli anni Venti, in cui introduceva una nota comica. Ellen Richter e Willi Wolff fecero nuovamente ricorso ai talenti di Puffy quando rispolverarono la loro formula vincente, in un’effimera ripresa, nel debutto “parlato” di lei del 1931, Die Abenteurerin von Tunis, rifacimento appena camuffato della sua prima incursione nel genere, Die Abenteurerin von Monte Carlo (L’avventuriera di Monte Carlo) del 1921.
Benché nel film non vi siano riferimenti espliciti, gli eventi e i personaggi descritti in Die Frau mit den Millionen si collocano chiaramente nel contesto del genocidio armeno del 1915 e delle sue conseguenze. Al momento dell’uscita del film nel marzo del 1923 questa tragedia era ancora ben viva nella mente degli spettatori, non da ultimo a causa dell’assassinio, commesso a Berlino nel 1921, di Mehmed Talaat, l’“architetto” del genocidio. Il responsabile, un rivoluzionario armeno che aveva perduto la famiglia nel genocidio, fu alla fine assolto nel processo altamente pubblicizzato che seguì. Nei suoi film Ellen Richter propone spesso figure di perdenti o paria che infine trionfano sui detentori del potere o sulle ingiustizie sociali (o su una combinazione dei due fattori). In tale prospettiva Die Frau mit den Millionen è coerente con gli altri suoi titoli, benché la dimensione politica sottesa sia in qualche modo unica.
In seguito alle lamentele di vari membri della comunità turca di Berlino, il ministero degli Interni prussiano chiese di togliere dalla circolazione Die Frau mit den Millionen pochi mesi dopo la prima. La presunta distorta descrizione del conflitto turco-armeno, e il ritratto poco lusinghiero di alcuni membri dell’ex dinastia regnante turca, furono citati come esempi della potenziale minaccia che il film rappresentava per le relazioni diplomatiche della Germania con la Turchia e la Grecia. L’Ufficio superiore della censura cinematografica (Film-Oberprüfstelle) non vietò esplicitamente il film, ma ordinò di eliminare dalle didascalie tutti i riferimenti a quei due paesi. Per esempio, il titolo integrativo della terza parte, “Konstantinopel – Paris”, fu mutato in “Dagestan – Paris”. E ancora, il nome del personaggio interpretato da Karl Huszár-Puffy, Leonides Kleptomanides, allusione non proprio sottile all’avidità e alla mancanza di scrupoli del personaggio, fu modificato in Manides. La copia della versione russa conservata al Gosfilmofond (l’unica sopravvissuta, a quanto si sa) mantiene la grafia originale.
Purtroppo, il materiale russo aveva palesemente visto giorni migliori quando l’archivio si accinse a duplicarla. Le immagini confuse e gravemente danneggiate non rendono certo giustizia alla fotografia di Arpad Viragh e la complessa sceneggiatura di Willi Wolff e Paul Merzbach soffre per le saltuarie lacune della copia superstite. Tuttavia, le scene salienti – tra cui una fuga da un treno in corsa che non ha nulla da invidiare alle prodezze dei contemporanei della Richter quali Douglas Fairbanks, Luciano Albertini o Harry Piel – riescono ancora a entusiasmare, e le riprese in esterni mantengono il loro fascino, al di là della sporcizia e dei graffi. – Oliver Hanley
DIE FRAU MIT DEN MILLIONEN (DE 1923)
(Smaragda Naburèn; La signora dei milioni) [The Woman Worth Millions]
3 parti/parts: 1. Der Schuss in der Pariser Oper (Il furto dei dieci milioni) [The Shot in the Paris Opera House]; 2. Der Prinz ohne Land (Il principe senza dominio) [The Prince Without a Country]; 3. Konstantinopel – Paris [Costantinopoli / Constantinople – Paris]
regia/dir: Willi Wolff.
scen: Willi Wolff, Paul Merzbach.
photog: Arpad Viragh.
scg/des: Hans Dreier.
cons. artistico/artistic advisor: Paul Merzbach.
cast: Ellen Richter (Smaragda Naburian), Georg Alexander (Anatole Pigeard), Hugo Flink (principe/Prince Selim), Eduard von Winterstein (Mahmud Nedim Pascha), Karl Huszár-Puffy (Leonidas Kleptomanides), Anton Pointner (Stuart Hardington), Adolf Klein (principe/Prince Naburian), Arthur Bergen (Abdul Kerim, l’aiutante/an aide), Leonhard Haskel (il sultano di/Sultan of Dagestan), Muhsin Ertuğrul (tenente/Lieutenant Erdöffy), Hermann Picha (ospodaro di/Hospodar of Valona), Georg Baselt (ospodaro di/Hospodar of Antivari), Henry Bender, Karl Geppert, Karl Harbacher, Max Kronert, Max Laurence, Frida Richard.
prod: Ellen Richter, Willi Wolff, Ellen Richter-Film GmbH, Berlin. dist: Universum-Film AG (Ufa), Berlin.
riprese/filmed: c. 04-08.1922 (studio: ?; locs.: Verona, Venezia, Trieste, Portorož, Piran, Bari, Brindisi, Corfu, Kórinthos, Atene/Athens, Stretto dei Dardanelli/Dardanelles, Konstantinoupolis, Bosforo/Bosporus, Mar Nero/Black Sea, Varna, Sofia, Beograd, Lago di Garda/Lake Garda, Budapest, Berlin).
v.c./censor date: 14.02.1923 (pt. 1); 28.02.1923 (pt. 2); 14.03.1923 (pt. 3); 11.07.1923 (riesame/revision: pt. 1, 1860 m.; pt. 2, 1743 m., pt. 3, 1631 m.).
première: 08.03.1923 (pt. 1, 1866 m.); 23.03.1923 (pt. 2, 1765 m.), 06.04.1923 (pt. 3, 1631 m.), Berlin (U.T. Kurfürstendamm).
copia/copy: 35mm, 4851 m., 19 rl. (orig. 5262 m. [3 pt., 03.1923]), 209′ [pt. 1, 79′; pt. 2, 67′; pt. 3, 63′] (20 fps); did./titles: RUS.
fonte/source: Gosfilmofond of Russia, Moscow.