Il Giglio Nero è un tipico film poliziesco italiano dei primi anni ’10, che riflette bene la voglia di questi film, senza dubbio ispirata dalla popolarità dei film polizieschi francesi (Fantômas, Zigomar), dai romanzi polizieschi di quegli anni, ma anche dagli annunci della stampa sulle rapine in tempo reale. Ci sono tutti i soliti ingredienti dei film polizieschi europei dei primi anni ’10: una famiglia aristocratica, un capobanda travestito da ricco e anziano industriale, un covo con un’entrata segreta (che si apre in un modo molto particolare), uomini della banda mascherati, stratagemmi per liberarsi del personale della famiglia, la figlia come damigella in pericolo rinchiusa e svenuta mentre il ladro ruba facilmente la cassaforte, un detective gentiluomo e il suo aiuto che arrivano in soccorso e che usano anch’essi travestimenti per ingannare la banda, inseguimenti in auto, una botola, un salvataggio all’ultimo minuto e una ricompensa. Fin qui tutto bene, ma questo film a volte offre alcuni extra come i mobili liberty negli interni, l’ambientazione esterna, per esempio un acquedotto romano, un’automobile di lusso così lucida che si può persino vedere la troupe riflessa, e sì, tutti quei pulsanti e maniglie segrete che possono aprire l’ingresso del covo della banda, o una fogna che minaccia di affogare il nostro detective.
Il Giglio Nero ebbe un’ampia distribuzione internazionale nel 1913 e fu proiettato in Francia dal 4 luglio 1913 come Le lys noir, in Gran Bretagna dal 21 luglio 1913 come The Black Lily Gang, e negli USA dal 2 settembre 1913 come The Sign of the Black Lily. Mentre la stampa italiana riteneva la trama troppo audace e improbabile, The Moving Picture World (30.08.1913) scrisse: “Essenzialmente si tratta di una storia drammatica, in due bobine, che combina un delizioso racconto d’avventura con quelle meravigliose scenografie per cui la Kleine-Cines è famosa.” Mentre il regista di questo film è sconosciuto, i due attori principali sono noti: Augusto Mastripietri nel ruolo del capobanda alias il signor Forti, e Attilio D’Anversa nel ruolo del detective Sereni. Mastripietri fu un habitué della Cines dal 1910, recitando in innumerevoli parti secondarie (per esempio Chilon in Quo vadis? di Guazzoni), ma ebbe anche ruoli da protagonista in una manciata di film, tra cui due con D’Anversa: Un segreto di stato e Il Giglio Nero, entrambi del 1913. – Ivo Blom