UP IN THE AIR AFTER ALLIGATORS (US 1919)
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Nel 1919 Katharine Hilliker (1885-1965) aveva già lavorato nel giornalismo come correttrice di bozze, cronista mondana e redattrice cinematografica; era stata co-direttrice del reparto sceneggiature della Universal, assistente alla produzione e montatrice nel dipartimento cinema della U.S. Public Division of Information, oltre che pubblicista di cinema; e con il film Select The Lesson (1918), aveva già esordito con successo come autrice di didascalie.
In seguito, come documenta in maniera esauriente il suo profilo scritto da Kristen Hatch per il Women Film Pioneers Project, ella avrebbe raggiunto risultati ancor più importanti, cogliendo ogni occasione per apprendere i meccanismi del cinema nell’era del muto, dalla grafica al montaggio. Nell’arco di poco più di un decennio dall’esordio alla Universal, avrebbe esercitato, con il suo secondo marito H. H. Caldwell, un’influenza decisiva dal punto di vista creativo, dalla pre-produzione alla titolatura al montaggio finale, sui film della Fox Lucky Star (La stella della fortuna), 7th Heaven (Settimo cielo) e Sunrise (Aurora).
Come parte di quest’immersione nel mestiere del cinema, nel giro di pochi anni (1918-1920) la Hilliker avrebbe curato il montaggio e le didascalie di oltre 50 cortometraggi travelogue della serie “Chester Outing Scenics” realizzata dal produttore C. L. Chester per la rivista sportiva Outing. Il filmato del 1919, Up in the Air After Alligators, è un ottimo esempio della briosa eleganza con cui ella ideava le didascalie. Un articolo di Alison Smith apparso sul numero di maggio 2020 di Photoplay e intitolato “Kidding Mother Nature” (“Prendere in giro Madre natura”) elogia Hilliker per il modo in cui “vivacizza deliberatamente le didascalie di questi filmati di scenari naturali” con un’accattivante coloritura colloquiale, distinguendole nettamente dall’ampollosa magniloquenza consueta nelle descrizioni convenzionali delle escursioni didattiche. Alligators ci presenta “lo sportivo moderno” un giovanotto che vola a Palm Beach, e abbandona il consorzio umano, cui preferisce la compagnia di “altezzosi vecchietti ricoperti di scaglie”. Gli spettatori delle Giornate, come gli alligatori, troveranno forse particolarmente divertente la dimostrazione di “un modo di metterli [i rettili] a nanna”.
Abbiamo scelto questo film, fra i travelogue superstiti della Hilliker, per lo scintillante umorismo delle didascalie e per il cambiamento del punto di vista: da quello dell’anonimo sportivo a quello di Fido, l’alligatore catturato. Kentucky Pride, il lungometraggio che accompagna il filmato, utilizza didascalie antropomorfe per i cavalli, proprio come Hilliker fa qui per gli alligatori; un esempio è la battuta con cui Fido si congeda: “che razza di mondo, non era un posto per alligatori”. – Gabriel Paletz
UP IN THE AIR AFTER ALLIGATORS (US 1919)
regia/dir: ?.
photog: W. O. Runcie.
mont/ed, did/titles: Katharine Hilliker.
prod: “An Outing-Chester Picture”, C. L. Chester Pictures Corporation, in co-operation with the magazine Outing.
dist: First National Exchanges.
uscita/rel: 04.1919.
copia/copy: DCP, 13′ (orig. 1304 ft.); did./titles: ENG.
fonte/source: Library of Congress National Audio-Visual Conservation Center, Packard Campus, Culpeper, VA.