A WIFE BY PROXY

A WIFE BY PROXY

John H. Collins (US 1917)

La Metro Pictures venne costituita nel marzo 1915 sia come casa di produzione sia  come unità di distribuzione che gestiva le produzioni delle società controllate, il che può causare qualche incertezza per individuare le spefifiche divisioni interessate. Opportunamente, un articolo pubblicato il 15 ottobre 1916 su The Daily Colonist (quotidiano di Victoria, nella Columbia Britannica) con il titolo “How Metro Markets its Motion Pictures” (“Come la Metro commercializza i propri film”, disponibile online) chiarisce la divisione del lavoro. Entro il giugno 1917 la Metro assorbì completamente le proprie controllate, ma per due anni circa distribuì lungometraggi  con le etichette Rolfe Photo Plays, Popular Plays and Players, Quality Pictures Corporation e Columbia Pictures Corporation (da non confondersi con il successivo studio Columbia). John H. Collins, che nel maggio 1916 stipulò un contratto a lungo termine con la Metro, fu collocato nella divisione Columbia, ove girò lungometraggi con la moglie Viola Dana.
A Wife by Proxy è l’unico film diretto da Collins per la Metro in cui Viola non appare: il motivo, probabilmente, è che la regia in realtà non era destinata a lui. La star Mabel Taliaferro era stata diretta esclusivamente da Edwin Carewe sin da quando era entrata a far parte della Metro nel 1916 ma, come apprendiamo da Motion Picture News, Carewe dovette sottoporsi a un intervento chirurgico e fu sostituito da Collins, appena riapprodato alla Metro dopo il breve ritorno alla Edison per cui aveva diretto The Cossack Whip. I riferimenti a A Wife by Proxy, provvisoriamente intitolato “Jerry of the Emerald Isle,” precedenti alla sua uscita attribuiscono il soggetto a Carewe (qualche volta in collaborazione con John B. Clymer) e la sceneggiatura a June Mathis. Allo stato attuale delle conoscenze, è impossibile sapere se Carewe abbia effettivamente partecipato all’elaborazione della storia; nella copia e nella pubblicità successiva il soggetto è attribuito a Clymer e Charles A. Logue; la sceneggiatura è invece accreditata alla Mathis.
La vicenda ha inizio in Irlanda, ove il morente Patrick McNairne invita la figlia Jerry a recarsi a New York per cercare Norton Burbeck, un ricco giovanotto cui in passato Patrick aveva salvato la vita (nella copia superstite, quasi completa, manca però la sequenza della seconda pagina della lettera che spiega l’intero antefatto). L’affabile Burbeck dovrebbe ereditare la fortuna dello zio, a condizione di sposarsi entro novembre; altrimenti il patrimonio passerà al cugino Howard Curtis. L’avventuriera Beatrice Gaden e suo marito Dick tramano insieme a Curtis: Beatrice si finge nubile per circuire Norton fino a novembre, quando Curtis metterà le mani sull’eredità e ne cederà una parte ai suoi spregiudicati complici. Nel frattempo è arrivata Jerry, che viene assunta in casa Burbeck come domestica. Quando i Gaden giudicano che sia ormai troppo tardi perché Burbeck possa sposare un’altra donna, Beatrice rivela di avere un marito, che accusa di essere un mostro. Generoso come sempre, Norton promette di aiutarla a ottenere il divorzio, ma il suo avvocato Preston Cuyler gli consiglia di sposare immediatamente qualunque sua conoscenza femminile, per non perdere l’eredità. Burbeck non può risolversi  a sposare la brutta governante Martha Scraggs e di conseguenza Jerry diventa la scelta più ovvia.
Come spesso avviene per le trame dei film di Collins, anche quella di A Wife by Proxy è composta da elementi narrativi così triti, da suscitare la derisione persino dei critici dell’epoca: un padre morente, perfidi personaggi che complottano per impadronirsi di un’eredità, la contrapposizione tra una donna cosmopolita e amorale e un’onesta ragazza di campagna. Ma, come sempre avviene nei film di Collins, il modo in cui egli tratta il materiale e dirige gli attori trasforma storie logore in esempi di cinema persuasivo ed emozionante. Costantemente in armonia con l’atmosfera, che si tratti di una buia casetta contadina o di un ballo di Halloween, egli riesce a strutturare gli spazi  per ottenere precisione e profondità psicologica. Come ormai ci attendiamo, grazie ai due programmi che le Giornate hanno recentemente dedicato a Collins, la magistrale padronanza con cui egli impiega i primi piani ci aiuta a comprendere la personalità e i conflitti dei personaggi: un primo piano del viso di Mabel Taliaferro nel secondo rullo sembra una prima versione della famosa inquadratura degli occhi di Viola Dana in Blue Jeans. L’ultima scena, girata a bordo del transatlantico Carpathia che si allontana dal porto di New York, offre un finale assai gratificante, in cui gli scorci di Ellis Island e della Statua della Libertà ribadiscono sottilmente la  promessa che l’America rappresentava per gli immigrati come Jerry.
Benché oggi sia quasi dimenticata, Mabel Taliaferro (1887-1979), con i suoi grandi occhi e il volto espressivo, fu un’importante star del palcoscenico; esordì prima ancora di compiere tre anni, come Baby Bascom nel primo allestimento di Blue Jeans a Chicago. In A Wife by Proxy recita con ottimi risultati accanto a Sally Crute (1886-1971), attrice istintiva spesso impiegata da Collins, tra l’altro in The Cossack Whip e Blue Jeans. Anche la “virile bellezza” di Robert Walker, come la definisce una didascalia, adornò vari lungometraggi del regista. Dopo la prematura morte di Collins, Mabel rimase vicina a Viola, come testimoniano molte foto che ritraggono insieme le due attrici verso la metà degli anni Venti.

Jay Weissberg

regia/dir: John H. Collins.
sogg/story: John B[lanchard] Clymer, Charles A. Logue.
scen: June Mathis.
photog: A[rthur] A. Cadwell.
asst. dir: Albert Kelly [non accreditato/uncredited].
cast: Mabel Taliaferro (Jerry McNairne), Robert Walker (Norton Burbeck), Sally Crute (Beatrice Gaden), Fred C. Jones (Dick Gaden), Yale Benner (Howard Curtis), George Melville (Patrick McNairne), Ricca Allen (Martha Scraggs), Jerome Wilson (Preston Cuyler), Ed Mack (Flynn, il maggiordomo/the butler).
prod: Columbia Pictures Corporation.
dist: Metro Pictures Corporation.
uscita/rel: 06.01.1917.
copia/copy: 35mm, 4343 ft. (orig. c. 5000 ft.), 64′ (18 fps); did./titles: ENG.
fonte/source: Library of Congress Packard Campus for Audio Visual Conservation, Culpeper, VA.
Preservazione/Preserved by the Library of Congress in collaborazione con/in cooperation with Warner Bros.

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