COCL ALS HAUSHERR
Rudolf Walter, Josef Zeitlinger (AT 1913)
Un popolare sketch di music hall spesso aveva lunga vita: girava le sale per molti anni, veniva modificato oppure preso a prestito. Come dimostra l’esempio di Au Music-Hall, i primi film avevano bisogno di materiale, e lo prendevano qua e là senza farsi troppi scrupoli. Un altro famoso numero del music hall, Home from the Honeymoon, esordì nel 1905 e fu rappresentato per qualche anno dalla compagnia di Arthur Jefferson, noto impresario e produttore teatrale, che lo aveva scritto con l’aiuto del figlio Arthur Jr.; meglio noto oggi con il nome di Stan Laurel, il giovane Jefferson ricevette un primo e decisivo impulso dalla sua tournée con Home from the Honeymoon, che alla fine lo avrebbe condotto a entrare nella troupe di Fred Karno. Lo sketch avrebbe trovato la via del cinema a Hollywood, ma anche in Austria con Cocl als Hausherr (1913):
“I paralleli con la familiare storia di Laurel e Hardy sono strettissimi; la differenza più significativa è l’arrivo di svariati aspiranti inquilini, anziché di una coppia. Sembra ragionevole ipotizzare che Arthur Jefferson potesse avere i motivi per affermare che questo film costituiva un adattamento non autorizzato del suo sketch – il cui esordio teatrale era avvenuto cinque anni prima della realizzazione del film – e che, data l’esistenza di una copia in lingua inglese, Jefferson potesse esserne a conoscenza. Perché allora Jefferson non avviò un’azione legale? La risposta sta forse nella causa giudiziaria intentata da Fred Karno in merito a un film realizzato nel 1907 dalla casa cinematografica francese Pathé Frères. Distribuita in Gran Bretagna con il titolo At the Music Hall – lo stesso con cui oggi è conservata al BFI – questa pellicola è palesemente una versione dello sketch di Karno Mumming Birds, successivamente interpretato da Charlie Chaplin e Stan Laurel negli Stati Uniti (il protagonista del film della Pathé è Max Linder che, ironia sella sorte, avrebbe poi esercitato una forte influenza sull’opera cinematografica di Chaplin). Karno perse la causa. A lungo ho pensato che il motivo fosse da ricercarsi nella mancanza, allora, di precedenti legali relativi ai diritti cinematografici di opere letterarie, ma secondo quanto afferma lo storico Barry Anthony – nel suo recente volume Chaplin’s Music Hall – la decisione fu sfavorevole per Karno in quanto il giudice ritenne che lo sketch non si potesse definire un’opera drammatica, del tipo che sarebbe stato tutelato dai diritti di autore. Ciò rispecchia, verosimilmente, la distinzione allora corrente tra il music-hall e il cosiddetto teatro “legittimo”, di cui Jefferson – che operava in entrambe le categorie – doveva essere perfettamente consapevole”. (Glenn Mitchell, 2013)
Rudolf Walter e Josef Holub, gli interpreti di Cocl e Seff, furono due tra le prime star cinematografiche austriache. Quando trasposero in un film le loro esperienze teatrali, nel 1912, Walter, tozzo e tarchiato, e Holub, secco e munito di occhiali che gli davano un’aria da gufo, si collocarono saldamente nella tradizione dei tramp-clown (“clown vagabondi”); il loro contrastante aspetto fisico ne fa diretti precursori di Laurel e Hardy. Cocl als Hausherr, che risale agli inizi del loro sodalizio cinematografico, è diretto da Rudolf Walter in tandem con l’operatore Josef Zeitlinger. I due vestono i panni di una coppia di vagabondi, che approfittano di una casa vuota per affittarne le stanze a una sfilza di personaggi eccentrici. L’inatteso ritorno dell’autentico padrone di casa induce i nostri comici eroi a darsela a gambe. Relativamente sconosciuti al di fuori della natia Austria, Walter e Holub continuarono a rappresentare le disavventure di “Cocl und Seff” fino al 1923.
Steve Massa
regia/dir: Rudolf Walter, Josef Zeitlinger.
scen: Ernst Marischka.
cast: Rudolf Walter (Cocl), Josef Holub (Seff), Karl Karner, Richard Koß, Irma Nemethy, Marianne Austerlitz, Oskar Lobl, Friedrich Schild, Georg Moga.
prod: Sascha Filmfabrik, Wien.
copia/copy: 35mm, 240 m., 10’29” (20 fps); did./titles: ENG.
fonte/source: Filmarchiv Austria, Wien.