DAS LETZTE SOUPER (Théâtre)

DAS LETZTE SOUPER (Théâtre)
(La tragedia dell’Opera)
Mario Bonnard (DE 1928)

Il lungo soggiorno tedesco di Mario Bonnard iniziò nel 1926; tre anni prima Marcella Albani (1899-1959) si era spinta a nord, unendosi all’esodo degli altri italiani che andavano alla ricerca di prospettive migliori nel mondo del cinema. Regista e attrice girarono insieme quattro film, due dei quali sono compresi nel programma di quest’anno. Das letzte Souper è meno stravagante ed esotico di Der goldene Abgrund, il film di Bonnard proiettato nel 2018, ma è comunque una storia avvincente che si svolge dietro le quinte del mondo dello spettacolo, e inizia con un triangolo di gelosie per concludersi con l’indagine su un assassinio. Si tratta inoltre di una produzione di alto livello, realizzata dalla prestigiosa Nero-Film di Seymour Nebenzahl e fotografata da Günter Krampf, famoso (tra altri importanti titoli) per Orlacs Hände (1924) e Die Büchse der Pandora (1929).
Il notevolissimo cast è guidato da Heinrich George nei panni di Boris Stroganoff, compositore operistico e direttore d’orchestra, oltre che noto seduttore. Marcella Albani è la ballerina Viola Suroff, che ha messo da parte la carriera per prendersi cura del suo compagno Maxim Sadi, baritono tenuto lontano dalle scene da imprecisati problemi di salute. Stroganoff mette gli occhi su Viola e le offre lavoro nel corps de ballet della sua nuova opera Il boiardo; ella accetta purché sia ingaggiato anche Maxim. La ballerina Margot (Myrra nella versione francese) però ribollisce di passione per Stroganoff, così come la contessa Geschow (contessa Ziska in questa copia), ed entrambe sono molto contrariate vedendo le interazioni di lui con Viola. La sera della prima una parossistica gelosia serpeggia dunque fra tutti i personaggi; Stroganoff viene ucciso a pistolettate a metà della rappresentazione, ma chi è l’assassino: Maxim, Margot o la contessa Geschow?
Bonnard riesce a mantenere la suspense a livelli davvero coinvolgenti, grazie a scene dal montaggio straordinario: dal classico rapido alternarsi dei pettegolezzi dietro le quinte ai ritmici cambi d’inquadratura durante la rappresentazione, tutto contribuisce a ottenere un’atmosfera di altissima tensione. Il critico di Cine Sorriso Illustrato (06.10.1929) giudicò piuttosto banale la trama, ma elogiò vivamente il modo in cui il regista aveva trattato le scene: “Un soggetto stupidino che trattato dal Bonnard, è riuscito ad essere interessantissimo. Il Bonnard lo ha svolto attraverso scene piene di espressione, di dinamicità (vedi la scena dell’uccisione di Boris e successive), realizzate con una tecnica da maestro.”
Anche il britannico The Bioscope (26.12.1928) si soffermò sulla mise-en-scène, mettendo in rilievo i “moderni effetti di macchina, che suggeriscono impressioni mentali”.
L’uomo amato da Marcella Albani è interpretato da Jean Bradin (1899-1969), noto  per i suoi ruoli in Moulin Rouge di E.A. Dupont e Champagne di Alfred Hitchcock; i due si fidanzarono con l’intenzione di sposarsi subito dopo la realizzazione del film, ma dopo qualche mese si lasciarono. Tra i personaggi secondari segnaliamo la presenza sempre apprezzata di Siegfried Arno, nel ruolo comico dell’amico di Maxim, e quella di Ita Rina (che alle Giornate di quest’anno vedremo anche nella co-produzione estone-tedesca Kire Lained), in una breve apparizione verso la fine del film, nel ruolo della ballerina che scopre la pistola usata per uccidere Stroganoff.

Jay Weissberg

regia/dir: Mario Bonnard.
scen: Curt J. Braun, dal racconto di/based on a short story by Otto Rung (“Kapelmesteren”(?), publ. pre-1910).
adapt FR: J. Faivre.
photog: Günter Krampf.
scg/des: Julius von Borsody.
prod mgr: Arthur Bredow.
cast: Marcella Albani (Viola Suroff), Heinrich George (Boris Stroganoff), Jean Bradin (Maxim Sadi [Maxime Sadi]), Evi Eva (Margot [Myrra]), Siegfried Arno (Gaston [Freddy]), Ita Rina (Maria), Wolfgang von Schwindt (Dombrowsky), Corry Bell (Elsa), Valerie Boothby (contessa/Countess Geschow [Ziska]), Paul Hörbiger (maestro di ballo/ballet master), Raimondo Van Riel (Zemikoff), Otto Kronburger (commissario di polizia/police commissioner), Otto Wallburg (Tenas), Eduardo d’Accurso (Paschkin).
prod: Seymour Nebenzahl, Nero-Film; Jakob Karol-Film.
dist: Bayerische Film.
v.c./censor date: 08.10.1928.
uscita/rel: 05.11.1928.
copia/copy: 35mm, 1717 m. (orig. 2036 m.), 68′ (22 fps); did./titles: FRA.
fonte/source: Cinémathèque Royale de Belgique, Bruxelles.

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