FAUST

FAUST

Friedrich Wilhelm Murnau (DE 1926)

Quando Murnau lasciò Berlino alla volta degli Stati Uniti nel giugno 1916, pare che egli abbia portato con sé una copia del suo Faust per consegnarla al rappresentante americano dell’Ufa, Frederick Wynn-Jones, a New York. Vivian Moses, addetta stampa della Fox, negò con veemenza l’annuncio del Los Angeles Times del 19 giugno, secondo il quale Murnau avrebbe lavorato al montaggio definitivo del film negli studi MGM di Culver City. Murnau aveva firmato un contratto in esclusiva con William Fox, e doveva occuparsi di un adattamento dal racconto di Hermann Sudermann’s “Die Reise nach Tilsit” (“Il viaggio a Tilsit”), scritto nel 1917. In Germania, il manager dell’Ufa Hans Neumann si era rivolto al celebre scrittore Gerhart Hauptmann nella speranza che egli accettasse di rivedere le mediocri didascalie presenti nella copia lavoro di Faust. Sulle prime Hauptmann declinò l’invito; poi cambiò idea dopo aver visto la pellicola in una proiezione speciale a Stralsund, e dopo che l’Ufa gli aveva raddoppiato l’onorario. Hauptmann sospese così il proprio lavoro sul dramma teatrale Dorothea Angermann allo scopo di portare a soddisfacente conclusione “la preziosa opera cinematografica”, ritenendo che le prospettive commerciali del film sarebbero state altrimenti compromesse.
Il 23 agosto, il quotidiano B.Z. am Mittag pubblicò alcuni estratti dalle didascalie di Hauptmann, in versi rimati. Era però troppo tardi per inserirle tutte nelle copie da proiettare appena due giorni dopo in anteprima simultanea a Berlino, Amburgo, Francoforte, Düsseldorf, Lipsia, Breslau e Monaco. Hans Kyser, autore della sceneggiatura, scrisse in seguito una polemica lettera aperta, pubblicata sul B.Z. am Mittag del 1mo settembre, pronunciandosi contro il coinvolgimento di Hauptmann nel film; il sottotitolo dell’articolo era “Sul disaccordo a proposito delle didascalie di Faust”. Pur ammettendo di non aver visto il film con le didascalie di Hauptmann, Kyser temeva che il testo in rima avrebbe impresso al film un “carattere letterario” in contrasto con “la forza visionaria della sua componente visiva”. La lettera di Kyser fu riprodotta su quasi tutti i quotidiani e periodici dell’epoca, ciascuno con i propri commenti sull’argomento. Dopo una proiezione privata di Faust con le didascalie di Hauptmann, Neumann si rivolse alla moglie dello scrittore, Margarete, implorandola di convincere il consorte a “rivedere” e “rendere più accessibili” le “assai profonde” didascalie in rima: “nel momento in cui la già esigua percentuale di spettatori in grado di pensare avrà finalmente compreso un solo verso, trecento metri di pellicola saranno passati attraverso il proiettore”. Neumann proclamò la sua profonda convinzione che “la mentalità del pubblico cinematografica è quella di un bambino di otto anni”. Nonostante ciò, Hauptmann ignorò la richiesta di Neumann.
All’inizio di ottobre, l’Ufa annunciò che le didascalie di Hauptmann non sarebbero state incluse nel film, ma che il loro testo sarebbe apparso nel libretto di sala distribuito in occasione della proiezione inaugurale di Faust all’Ufa Palast am Zoo di Berlino, prevista per il 14 ottobre. Il fatto che il film sia stato sottoposto due volte all’esame dell’ufficio tedesco di censura a Berlino, il 17 agosto 1926 e poi il 26 ottobre dello stesso anno, sembra suggerire che il film abbia subito ulteriori revisioni durante quel periodo. Se si confrontano le didascalie (tuttora esistenti) della copia lavoro – proiettata con ogni probabilità nelle anteprime – con le cosiddette “didascalie Kyser”, si riscontrano almeno 36 discrepanze, a volte importanti; lo stesso vale per il testo delle didascalie riprodotte sul secondo permesso di proiezione (anch’esso conservato) promulgato dall’ufficio tedesco di censura, che corrisponde quasi certamente a quelle presenti sulla versione presentata alla première di Berlino.
Non sappiamo con certezza se il film sia mai stato mostrato in pubblico con le didascalie di Hauptmann. Nei suoi inserti pubblicitari, Parufamet affermò che il dibattito sulle didascalie di Hauptmann si estese a località anche remote. Gli annunci sui quotidiani sulla prima proiezione di Faust in Estonia (Tallinn, 2 dicembre 1926) fanno esplicito riferimento al nome di Hauptmann. Non si può dunque escludere del tutto che le didascalie di Hauptmann siano state utilizzate in forma tradotta per qualche versione estera del film.
La ricostruzione di Faust qui presentata, con le didascalie di Gerhart Hauptmann, è la riproduzione digitale di una copia della versione originale tedesca, realizzata nel 1997 da Luciano Berriatúa. Le inquadrature contenenti “salti” di immagine, dovuti all’inserzione di didascalie supplementari poi rimosse, sono state sostituite con quelle derivate da una copia ricavata da un altro negativo, montato nel 1932 per la riedizione del film in Germania. Qualche errore di montaggio è stato altresì corretto. La suddivisione del film in due parti distinte, qui riflessa nell’aggiunta di didascalie per ciascuna di esse nonché nella nuova partitura di Richard Siedhoff, segue le esplicite indicazioni di Murnau contenute nel copione di ripresa. La sapiente traduzione inglese delle didascalie di Hauptmann è a cura di Elizabeth Tucker.

Stefan Drössler

regia/dir: Friedrich Wilhelm Murnau.
scen: Hans Kyser, dalla sceneggiatura/based on the script “Das verlorene Paradies” [Paradiso perduto] di/by Ludwig Berger, basata su fonti di/based on sources by Johann Wolfgang von Goethe, Christopher Marlowe, et al.
photog: Carl Hoffmann.
scg/des, cost: Robert Herlth, Walter Röhrig.
cast: Gösta Ekman (Faust), Emil Jannings (Mephisto), Camilla Horn (Gretchen), Frida Richard (la madre di Gretchen/Gretchen’s mother), Wilhelm Dieterle (Valentin), Yvette Guilbert (Marthe Schwerdtlein), Eric Barclay (Duca di Parma/Duke of Parma), Hanna Ralph (Duchessa di Parma/Duchess of Parma), Werner Fuetterer (Arcangelo/Archangel).
prod: Universum Film-AG (Ufa), Berlin.
dist: Parufamet.
uscita/rel: 14.10.1926 (Ufa-Palast am Zoo, Berlin).
copia/copy: DCP, 109′; did./titles: GER, subt. ENG.
fonte/source: Filmmuseum München.

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