Film sul cinema – Prog. 3
Racconti sul cinema
DER FILM IM FILM: EIN BLICK HINTER DIE KULISSEN [Un film sul cinema: uno sguardo dietro le quinte] (DE 1925)
regia/dir: Friedrich Porges. scen: Friedrich Porges, Stefan Lorant. photog: Stefan Lorant. cons.scientifico/scientific advisor: Curt Thomalla. prod: Richard Hirschfeld GmbH. dist: Diana-Film GmbH; Deutsch-Amerikanische Film-Union AG. uscita/rel: 26.06.1925. copia/copy: 35mm, 382 m., 18′ (18 fps); did./titles: GER. fonte/source: Deutsche Kinemathek, Berlin.
Der Film im Film fu la risposta tedesca alla moda, diffusasi verso la metà degli anni Venti, dei film didattici di carattere semi storico che esploravano “dietro le quinte” lo sviluppo tecnologico e artistico della cinematografia. Diretto da Friedrich Porges (1890-1978), giornalista, sceneggiatore e regista nato a Vienna, e pubblicizzato come Kulturfilm, si articolava in sei parti che analizzavano i vari aspetti della produzione cinematografica: “Storia della cinematografia”, “Sviluppo tematico del cinema”, “Il miracolo del cinema”, “Lo sviluppo del cinema”, “Dalla pellicola al film completo” e “Il lavoro artistico sul film”. Come i suoi omologhi francesi e americani, Der Film im Film si apriva con una ricostruzione degli albori del cinema, dal taumatropio alle fotografie sequenziali di Muybridge, fino alle prime cineprese e ai primi proiettori. Esaminava poi i singoli settori della produzione cinematografica, come i trucchi cinematografici, l’elaborazione dei copioni, i costumi e gli accessori di scena, i movimenti di macchina e i servizi di laboratorio cinematografico. Un particolare interessante: benché il consulente scientifico del film, il dottor Curt Thomalla, fosse il capo dell’archivio cinematografico medico dell’Ufa, non venivano menzionati i film didattici e di ricerca non destinati al circuito commerciale.
La sesta sezione – la più interessante e l’unica che ci sia (in parte) pervenuta – contiene numerose sequenze girate “dietro le quinte” nei più importanti studi cinematografici tedeschi all’apogeo della cinematografia weimariana: tra l’altro, il set viennese di Das alte Gesetz di E. A. Dupont (1923); Hanns Schwarz, Harry Liedtke e Hanni Weisse durante le prove di Nanon (1923); riprese effettuate durante la realizzazione di Die Nibelungen di Fritz Lang (1922–24) e durante quella di Das Wachsfigurenkabinett di Paul Leni (1924); infine le sequenze del Calvario e del Monte degli Ulivi filmate allo studio di Staaken per I.N.R.I. di Robert Wiene (1923), con Henny Porten e Asta Nielsen.
La prima di Der Film im Film ebbe luogo al Richard Oswald-Lichtspiele di Berlino. Il film possiede una struttura precisa, analoga a quella di un reportage filmato, e si può paragonare al simile, ma più tardo Filmstadt Hollywood (1928), tratto dal libro omonimo di Arnold Höllriegel. “Il cinema non è un gioco da bambini”, conclude l’ultima didascalia, “ma un sacco di lavoro!”
Dimitrios Latsis
DIE WUNDER DES FILMS: EIN WERKLIED VON DER ARBEIT AM KULTURFILM [Le meraviglie del cinema: ode industriale al lavoro nel Kulturfilm] (DE 1928)
regia/dir, scen: Edgar Beyfuß. prod: Dr. Edgar Beyfuß-Film (Berlin). dist: Weltfilm. v.c./censor date: 02.09.1929. copia/copy: 35mm, 1337 m. (orig. 1387 m.), 50′ (22 fps); did./titles: GER. fonte/source: Bundesarchiv-Filmarchiv, Berlin.
Die Wunder des Films è uno dei tanti film tedeschi degli anni Venti che trattavano il tema del cinema riutilizzando materiali d’archivio. Tra gli altri citiamo Der Film im Film di Friedrich Porges (1924) e la produzione Ufa Henny Porten. Leben und Laufbahn einer Filmkünstlerin (Henny Porten: vita e carriera di un’artista cinematografica, 1928). Queste opere vennero talvolta classificate come “film trasversali” (Querschnittsfilme), poiché offrivano agli spettatori i campioni più significativi (ossia una sezione trasversale) di un determinato settore della produzione cinematografica contemporanea. Die Wunder des Films è però un caso unico perché è dedicato al Kulturfilm – il film scientifico, didattico e promozionale – anziché all’industria dell’intrattenimento e alle sue star. Il regista, Edgar Beyfuß (1893-1936), non fu solo un produttore di Kulturfilm, ma anche un prolifico scrittore e conferenziere sull’argomento, e nel 1924 curò il monumentale Kulturfilmbuch. Per Die Wunder des Films, Beyfuß ricevette un finanziamento dal Bund Deutscher Lehr- und Kulturfilmhersteller (Associazione dei cineasti tedeschi del settore didattico e culturale).
Dedicato al “cineoperatore ignoto”, Die Wunder des Films cerca di illustrare le competenze e le tecniche delle troupe cinematografiche che operavano “sotto traccia” in istituzioni come l’Ufa-Kulturabteilung (la sezione culturale dell’Ufa) e l’Institut für Kulturforschung (Istituto di ricerca culturale). Il film rappresenta anche una preziosa documentazione del lavoro delle cineoperatrici e di altre donne in altri ruoli nell’industria cinematografica (tra cui Lotte Reiniger e Lola Kreutzberg, come attestano i cortometraggi della sezione “Weimar” delle Giornate di quest’anno). Oltre alla questione della manodopera cinematografica, Die Wunder des Films documenta pure il variegato ventaglio di tecniche e tecnologie che rendevano possibile la realizzazione dei Kulturfilm: dispositivi per filmare le operazioni chirurgiche, tecniche per manipolare la percezione temporale (riprese time-lapse e al rallentatore), varie forme di animazione e infine le tecnologie del colore. Offre inoltre un’interessante prospettiva storica sulla pratica dei film sperimentali, sottolineando i nessi tra l’avanguardia del periodo tra le due guerre e i settori della produzione cinematografica che noi oggi definiremmo “film utili”.
Beyfuß produsse almeno due versioni di Die Wunder des Films, che fu originariamente realizzato senza didascalie, affinché lo stesso Beyfuß potesse tenere la sua conferenza durante la proiezione; distribuì però anche una versione autonoma con didascalie (quella qui proiettata). Nel medesimo anno, inoltre, riutilizzò una parte dello stesso materiale per realizzare un film sonoro più breve, intitolato Wie ein Trickfilm entsteht (Come si fa un film di trucchi, 1929).
Die Wunder des Films venne distribuito in vari ambiti, e tra l’altro dalla Weltfilm, società di sinistra nota soprattutto perché si occupava della distribuzione dei film sovietici, ma che fungeva anche da canale di diffusione per Kulturfilm e documentari (accanto al film di Beyfuß, il catalogo della Weltfilm per il 1929 comprendeva titoli come Berlin. Die Sinfonie der Großstadt [Berlino, sinfonia di una grande città] di Ruttmann, il Kulturfilm dell’Ufa Das Blumenwunder [Il miracolo dei fiori] e numerosi film di Albrecht Viktor Blum). Beyfuß collaborò anche con l’associazione cinematografica di sinistra Volksfilmverband (Associazione cinematografica popolare) e contribuì regolarmente alla rivista dell’associazione, Film und Volk, con articoli su temi quali cinema e medicina, cinema a colori, cinema sonoro e altri ancora. Il Volksfilmverband offriva un vantaggioso circuito di proiezioni a film come Die Wunder des Films, che (accompagnato dalle conferenze di Beyfuß) girò le sedi locali dell’associazione a Berlino, Braunschweig e in altre città.
Michael Cowan
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