LA GLU
Albert Capellani (FR 1913)
Albert Capellani adattò la propria sceneggiatura da un colorito romanzo d’appendice del 1881, che aveva avuto enorme successo, e da una pièce teatrale del 1883, entrambi a firma di Jean Richepin, prolifico poeta, romanziere e drammaturgo. La Glu fu interpretata per la prima volta da Réjane, la grande attrice comica francese del diciannovesimo secolo, che – come Mistinguett nella generazione successiva – incarnò sul palcoscenico l’allegria e la spontaneità della donna parigina. La trama di La Glu, che ha come fulcro un’inveterata femme fatale, era tutt’altro che originale: il pubblico dell’epoca riconobbe subito il suo debito nei riguardi di Honoré de Balzac (Béatrix), Émile Zola (Nana), Émile Augier (Le Mariage d’Olympe) e Alphonse Daudet (L’Arlésienne), con in più il volgare linguaggio della Chanson des gueux di Richepin.
Fernande, figlia di un professore a Douai nella Francia settentrionale, corteggia il dottor Cézambre fino a farsi sposare dopo che lui si era preso cura del papà malato; subito dopo, si prende un’amante. A un certo punto lascia Cézambre alla volta di Parigi, dove gode delle attenzioni di molti ammiratori, soprattutto di un giovane aristocratico bretone, Adelphe des Ribiers, di cui si sbarazza subito non appena il nonno di lui fa sapere con una lettera che taglierà i fondi al nipote. Prende poi in affitto una villa in Bretagna, dove ammalia il pescatore Marie-Pierre; né sua madre né la fidanzata riescono a tenere a freno la sua infatuazione. La Glu si è però stufata della sua nuova conquista e se ne va per alcuni giorni; alquanto scosso, il marinaio fa ritorno a casa. Destino vuole che Cézambre, Adelphe, suo nonno, Marie-Pierre e Fernande si ritrovino tutti nello stesso luogo, il caffè del villaggio di Le Croisic; ne segue un grosso litigio nella villa di La Glu. Sconvolto dalle sfrontate rivelazioni di lei sulla sua ripetuta infedeltà, Marie-Pierre si aggira attonito per la stanza e si ferisce accidentalmente. Viene portato a casa della madre, dove il dottor Cézambre gli cura le ferite; a quel punto entra in scena Fernande, con gran finale di prammatica. Il testo teatrale d’origine aveva dato modo a Réjane di sfoggiare le proprie doti satiriche imitando i celebri attacchi di nervi di Sarah Bernhardt nei momenti di massima tensione drammatica. Lo stesso vale anche per la versione cinematografica, che affronta questa melodrammatica vicenda ambientata nella Francia rurale con una generosa dose di satira e ironia. Vale per tutti l’episodio in cui tutti i personaggi principali convergono nello stesso locale, come annunciato da un’assai eufemistica didascalia: “Drammatica coincidenza”.
L’epiteto attribuito a Fernande, “La Glu” (lett. “appiccicosa”, “importuna”), è uno scurrile termine argot con cui ci si riferiva a un’immorale mangiatrice di uomini, seducente sirena che cattura e poi trasforma in vittima ogni sua conquista. Con i suoi occhi luminosi, l’ampia bocca, le lunghe gambe e il corpo agile, Mistinguett è la scelta perfetta per questo ruolo: a ogni sua espressione di vivacità, inganno o impudenza, o quando sfoggia la sua camminata, lo schermo si accende. Il suo ruolo le consente di indossare abiti vistosi, compreso un costume nero da bagno in puro stile Annette Kellerman. La trama le offre altresì la possibilità di mettere in bella mostra, a beneficio degli ammiratori parigini, le sue eccellenti doti di ballerina. È sintomatico che Mistinguett esegua al Pré Catelan, un caffè all’aperto parigino, il maxixe, un vivace one-step/polka brasiliano allora popolare a Parigi e reso celebre negli Stati Uniti da Vernon e Irene Castle: laddove l’esecuzione dei Castle è di una leggiadra eleganza, Mistinguett scalcia all’indietro con la verve del music hall. Questa è solo una delle molte occasioni nel film in cui la versatile attrice, ipnotizzando il pubblico di ieri e di oggi, si toglie la maschera del suo misantropo personaggio per fare se stessa in un numero di varietà parigino.
Capellani girò la maggior parte di La Glu negli stessi luoghi in Britannia descritti nel romanzo: il villaggio di pescatori a Le Croisic, la vicina villa, e Guérande. Le scene in esterni sono spesso contraddistinte da una notevole profondità di campo, come nel giardino della villa del dottore, dove Fernande sta oziando su un’amaca in primo piano; nelle strade acciottolate di Le Croisic dove Cézambre incontra il suo amico, il nonno di Adelphe; e sulla scogliera, dove Marie-Pierre sta spiando Fernande e la salva quando lei fa finta di annegare. Le lunghe inquadrature di interni all’inizio del film sembrano alquanto convenzionali, ma un attento impiego della luce mette in rilievo l’aspetto drammatico di diverse scene, come quando Cézambre scopre un gruppo di lettere d’amore indirizzate a sua moglie, e più avanti quando Fernande, a stento trattenuta da Marie-Pierre, si mette a gridare nella penombra della camera da letto in risposta alla madre di lui, che li sta maledicendo dall’esterno della villa.
I commenti al testo teatrale di Richepin definirono La Glu come opera moderna perché la messa in scena della passione era sostituita dalla rappresentazione del puro istinto: gli amanti di La Glu non sono amorosi clienti, bensì uomini di ogni sorta, schiavi dell’ossessione: operai, professionisti, aristocratici, giovani e vecchi. Nonostante ciò, La Glu riesce a essere qualcosa di più che una cocotte, ricordandoci il talento e la fama di Mistinguett. La morte non faceva parte del suo repertorio: una recensione d’epoca su Le Journal ci informa che Mistinguett colse di sorpresa tutti gli altri interpreti nella scena finale, crollando sotto i colpi della madre di Marie-Pierre diretti a La Glu.
Ringraziamo Catherine Surowiec per aver identificato la danza eseguita nel film da Mistinguett.
Richard Abel, Victoria Duckett
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regia/dir: Albert Capellani.
scen: Albert Capellani, dal romanzo e dalla pièce di/based on the novel and play by Jean Richepin (1881; 1883).
photog: Karérime Mérobian, Louis Forestier.
cast: Mistinguett (Fernande, detta/called “La Glu”), Paul Capellani (Marie-Pierre), Henry Krauss (dottor/Doctor Pierre Cézambre), Marc Gérard (il vecchio Gillioury/Old Gillioury), Gina Barbieri (Marie des Anges, madre di Marie-Pierre/Marie-Pierre’s mother), Cécile Guyon (Anaïk, fidanzata di Marie-Pierre/Marie-Pierre’s fiancée), Henri Collen, Raoul Praxy.
prod: S.C.A.G.L.
uscita/rel: 07.11.1913.
copia/copy: 35mm, 1951 m., 95′ (18 fps), col. (imbibito/tinted); did./titles: FRA.
fonte/source: Cinémathèque française.
Preservato nel 2001 dalla Cinémathèque française a partire da un elemento di conservazione creato nel 1987 a partire dal negativo camera nitrato originale depositato dalla Fondation Seydoux-Pathé. /
Preserved 2001 by the Cinémathèque française from a conservation element created in 1987 from the original camera negative deposited by the Fondation Seydoux-Pathé