OTELLO
Gerolamo Lo Savio (IT 1909)
Nel marzo del 1909 viene fondata a Roma la Film d’Arte Italiana (F.A.I.), strettamente legata alla consorella francese Le Film d’Art. Alla casa romana si deve la realizzazione di numerosi titoli di rilievo nel panorama cinematografico italiano e fra i primi l’Otello per la regia di Gerolamo Lo Savio. Questi ricopriva nella società anche la carica di consigliere delegato ed è, insieme a Ugo Falena, il direttore artistico di molte delle opere prodotte, tanto che per alcune di esse, incluso Otello, figurano a seconda delle fonti ora l’uno ora l’altro nome. Non a caso, il giovane giornalista e futuro regista Lucio d’Ambra, in arte Spectator, pubblica sul Tirso (settembre 1909) una breve descrizione dal set in cui ci informa della presenza dello stesso Falena: “Eccoci a Venezia. Jago e Rodrigo muovono in gondola, di fronte al palazzo dogale, per tramare contro Otello … La gondola si ferma dinanzi al Gran Canal Hotel: una lancia a vapore aspetta. Ecco Otello (Ferruccio Garavaglia), magnifico di armi e di atteggiamento. È in compagnia di Falena.” La volontà di realizzare un prodotto artistico di qualità è testimoniata, innanzi tutto, dalla scelta di effettuare le riprese a Venezia, lì dove Shakespeare aveva intessuto la trama della sua opera. Così, “dans son décor naturel” (come riportato dalla frase di lancio in Francia), l’azione può prendere corpo e rivelarsi nella sua drammaticità, “along the very waters and in the very gardens and palaces” (Moving Picture World, 19 marzo 1910). Va anche evidenziata la nota di alcune riprese bolognesi del film segnalata dal Tirso dell’agosto 1909: “La filiale italiana della grande casa cinematografica Pathé ha iniziato i suoi lavori a Bologna; e dal prossimo ottobre li proseguirà a Roma, dove sarà costruito un apposito teatro di posa … I primi esperimenti compiuti a Bologna hanno dato un ottimo risultato. Sono stati eseguiti, fra l’altro, l’Otello, protagonista Ferruccio Garavaglia.”
Garavaglia, qui al suo esordio nella cinematografia, è attore consumato di teatro ma ciò che la sua voce può declamare sul palcoscenico, nel suo tono caldo e baritonale, viene a mancare in Otello che risulta, almeno per la critica, poco convincente per quello che riguarda la fisicità e la resa sullo schermo. Vittoria Lepanto è una giovane Desdemona che affronta al meglio le molteplicità del dramma shakespeariano.
E Mario Bonnard? Le notizie di quel periodo su di lui sono frammentarie e quasi inesistenti. Alcuni necrologi apparsi dopo la sua morte citano la sua presenza in Otello del 1909, che alcuni danno a firma Mario Caserini (il quale, in verità, realizza un Otello per la Cines nel 1906). Il tempo e le scarse notizie non semplificano le cose.
Ad oggi le copie esistenti di Otello della Film d’Arte Italiana risultano due: una, che qui presentiamo, fa parte della Komiya Collection dal National Film Archive of Japan, di Tokyo, l’altra è quella conservata dalla Cinémathèque française. Entrambe le copie, incomplete, mostrano alcuni aspetti rilevanti. La copia Komiya è colorata a pochoir e restituisce dunque alcune informazioni essenziali sulla produzione della casa italiana. La copia francese, in bianco e nero, ha invece un prologo iniziale che vede Iago (Cesare Dondini) e un suo compare raggiungere Otello e Desdemona via gondola in una suggestiva ripresa ravvicinata, quasi una soggettiva per lo spettatore. Inoltre, è proprio nella copia francese che sembra di riconoscere un giovane Bonnard, allora appena ventenne, nel gondoliere che appare in secondo piano durante lo sbarco di Iago dalla gondola. Non possiamo averne certezza, “suggestioni da moviola”, si potrebbe dire.
Nell’impossibilità di proporre entrambe le copie, ci è sembrato giusto programmare la copia giapponese, che ci offre comunque la possibilità di carpire un momento e una produzione cinematografica di rilievo con cui Mario Bonnard si poté confrontare, almeno da spettatore e da attore in erba, un momento interessante quindi per delineare lo sviluppo del suo percorso attoriale. Al giovane Bonnard, non deve essere certo passata inosservata la ricercata produzione della F.A.I. che punta a innalzare la nuova arte del cinema al livello delle arti tradizionali. Ogni aspetto concorre al raggiungimento dell’obiettivo e non sono da meno i materiali pubblicitari legati al film. Il manifesto di Otello, oltre ad avere una notevole carica drammaturgica nella scelta di rappresentare l’uccisione di Desdemona, si segnala anche per la scelta di rendere noti al pubblico il realizzatore delle scene dipinte, il professor Gardenghi; la ditta fornitrice dei costumi e degli attrezzi, la Zampironi di Milano; e il mobilio per le scene, la Casa Rovinazzi di Bologna.
Marcello Seregni
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regia/dir: Gerolamo Lo Savio.
scen: Gardenghi.
cast: Ferruccio Garavaglia (Otello/Othello), Cesare Dondini (Jago/Iago), Alberto Nepoti (Cassio), Vittoria Lepanto (Desdemona), Angelo Pezzaglia (il Doge/Duke of Venice), Ugo Falena, Mario Bonnard(?).
prod: Film d’Arte Italiana.
uscita/rel: 11.1909.
copia/copy: 35mm, 228 m., 11′ (18 fps), pochoir/stencil-coloured; did./titles: ENG.
fonte/source: National Film Archive of Japan, Tokyo (Komiya Collection).