THE CITY OF STARS: A REPORTER’S VISIT TO THE UNIVERSAL STUDIOS

THE CITY OF STARS: A REPORTER’S VISIT TO THE UNIVERSAL STUDIOS

H. Bruce Humberstone (US 1925)

Dieci anni dopo l’inaugurazione di Universal City, la società realizzò questo tour dando la possibilità di constatare l’evoluzione dello studio nel suo primo decennio di attività. The City of Stars è strutturato come una serie di prossimamente avente quale cornice narrativa la storia di un redattore dell’East Coast (l’attore di vaudeville Broderick O’Farrell, che possiamo vedere in Skinner’s Dress Suit) che giunge a Los Angeles per incontrare  il responsabile della pubblicità della Universal. Le risorse scenografiche dello studio sono messe in bella evidenza lungo tutto il film, dal carrozzone con la scritta “See America First” alle varie inquadrature panoramiche di Universal City e dello zoo Universal.
Il regista H. Bruce “Lucky” Humberstone aveva solo ventun anni nel 1923 quando la Universal lo ingaggiò per la prima volta nel proprio ufficio pubblicità. Come osservò lo storico William K. Everson nella nota su The City of Stars da lui scritta nel maggio 1959 per la Theodore Huff Memorial Film Society di New York, questo film a due rulli “divulga la teoria che alla Universal tutte le star, i registi e i dirigenti erano un’unica, grande famiglia felice felice che, sotto la benevola guida di Carl Laemmle, operava all’[unico] scopo di elargire un intrattenimento di eccellente e ineguagliata qualità agli spettatori cinematografici di tutto il mondo”. Il paternalismo di zio Carl e la sua abitudine di dirigere lo studio come una famiglia, in senso metaforico ma qualche volta letterale, sono naturalmente ben noti, così come l’autopromozione attuata tramite  biografie (The Life and Adventures of Carl Laemmle, 1931, di John Drinkwater) e le sue frequenti apparizioni nei cinegiornali della società, come lo Universal Animated Weekly. Qui egli sorride, dall’onnipresente ritratto appeso negli uffici dello studio in cui O’Farrell chiede di incontrare un dirigente dell’ufficio pubblicità e poi si imbatte in Norman Kerry e Jean Hersholt. Hayden Stevenson (che troviamo in The Leather Pushers) si offre di guidarlo a visitare Universal City, dove viene quasi travolto dagli Universal Ranch Riders e poi incontra Harry Pollard che discute con Gertrude Olmstead a proposito di una scena di California Straight Ahead con protagonista Reginald Denny e poi con Marian Nixon per un altro film di del nostro, I’ll Show You the Town.
O’Farrell e Stevenson incontrano “per caso” star grandi e piccole: Bill Desmond, vestito da cowboy, li porta di corsa in auto al ranch dello studio superando set semicostruiti (se ne vedono parecchi nel corso del film) e andando quasi addosso a Reginald Denny in persona. Nell’area del ranch salutano Lola Todd e Jack Hoxie, che stanno provando una scena di The Fighting Peacemaker; e mentre vanno incontro a  Larry Trimble che dirige My Old Dutch intravedono la cowgirl Josie Sedgwick impegnata in un rodeo. Un gorilla (ovviamente un uomo travestito da gorilla) fugge dalla zoo e li insegue fino al set di The Teaser di William Seiter, dove vengono presentati a  Laura La Plante, Pat O’Malley,  Margaret Quimby e  Alexander Carr, apparentemente confuso con suo fratello Nat Carr, visto che una didascalia lo indica erroneamente tra gli interpreti di The Cohens and Kellys (allora intitolato Two Blocks Away).
Mentre Stevenson continua a  fare da cicerone a O’Farrell, frammenti di film vengono montati come se fossero parte del tour: The Home Maker, Peacock Feathers (considerato perduto), Lorraine of the Lions (titolo di lavorazione: The Nature Girl), The Phantom of the Opera, My Old Dutch, The Storm Breaker, The Goose Woman, Siege (considerato perduto). Vediamo anche una breve ripresa di  Hoot Gibson che prova The Man in the Saddle, poi il visitatore e la sua guida tornano negli uffici dove incontrano il manager di boxe Jack Kearns, da poco scritturato dalla Universal per fare attività promozionale, insieme con il suo celebre pugile Mickey Walker. Alla fine  O’Farrell viene ricevuto dal direttore generale dello studio, Raymond L. Schrock.
Benché il montaggio serrato faccia supporre che tutti questi posti si trovino uno accanto all’altro, si tratta in realtà di una combinazione di materiali girati nel backlot dello studio e di riprese effettuate in esterni, in località talvolta a 30 miglia di distanza, come segnala Everson. Anche i film citati erano in parte già completati, in parte ancora in lavorazione.

Dimitrios Latsis

regia/dir, sogg./story, scen: H. Bruce Humberstone.
photog: William Fildew.
mont/ed: Byron Robinson.
pres: Carl Laemmle.
prod, supv, dist: Universal Pictures Corp.
uscita/rel: 03.1924.
copia/copy: DCP, 22′; did./titles: ENG.
fonte/source: Library of Congress Packard Center for Audio-Visual Conservation, Culpeper, VA.

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