VARIAZIONI DI “THE BLACKSMITH”

VARIAZIONI DI “THE BLACKSMITH” DI BUSTER KEATON E MAL ST. CLAIR (IT 2018)
progetto/project: Francesco Ballo, in collab. con/with Federico Frefel. narr: Francesco Ballo. prod: Mâd Produzione. copia/copy: DCP, 32′, sd.; narr: ITA. fonte/source: Francesco Ballo.

THE BLACKSMITH – VERSIONE BALLO (IT 2018)
progetto/project: Francesco Ballo, in collab. con/with Federico Frefel. copia/copy: DCP, 23’48”, did./title s ENG. fonte/source: Francesco Ballo.

THE BLACKSMITH (Saltarello fabbro) (US 1921/1922)
regia/dir, scen: Buster Keaton, Mal St. Clair. photog: Elgin Lessley. tech dir: Fred Gabourie. cast: Buster Keaton, Virginia Fox, Joe Roberts. prod: Joseph M. Schenck, Comique Film Corporation, Inc.

Del cortometraggio keatoniano The Blacksmith (1922) esistono dal 2013 due versioni diverse. Variazioni di “The Blacksmith” è un lavoro di studio e di analisi delle nuove sequenze ritrovate con momenti in split screen; è stato da me realizzato con la collaborazione di Federico Frefel. Così come la mia versione personale finale di The Blacksmith, la versione Ballo. La prima copia (distribuita anche da Rohauer) è quella che abbiamo sempre potuto vedere. Ma proprio nel 2013 a Pordenone durante Le Giornate del Cinema Muto fu proiettata la copia ritrovata dallo studioso argentino Fernando Peña (distribuita da Lobster Films). La mia scelta è stata quella di presentare alcuni momenti pregnanti delle due diverse copie attraverso l’uso dello split screen per comprendere le differenze sostanziali. Invece di rimanere all’interno del garage-rimessa e sporcare il cavallo bianco, Buster Keaton esce in esterno compiendo una serie straordinaria di azioni comiche.
The Blacksmith si presenta in due versioni senza possibilità di reintegrare le nuove sequenze nella copia conosciuta. O si sceglie Buster che resta in interno e sporca il cavallo bianco, o si opta per le sequenze in esterno, che sono assolutamente splendide e fantastiche, perché spostano l’attenzione in un altrove che diviene perno e centro di una comicità innovativa, deviante e ritmata sul fortissimo. Approfondendo queste differenze tra le copie, osservandole fotogramma per fotogramma, verso il finale in esterno, mi sono accorto che, proprio quando Buster salva Virginia Fox, prendendola tra le braccia, dal cavallo in corsa, nell’inquadratura mostrata nelle due versioni parallele e vicine in split screen, questa inquadratura brevissima è la stessa nelle due differenti versioni. Quindi Keaton ha lasciato, invece di girarla di nuovo, la stessa inquadratura anche in questa seconda versione: infatti il lato destro del cavallo bianco è sporco di nero sia nella prima sia nella seconda, nella quale al contrario dovrebbe essere bianco e immacolato. Così questa inquadratura diventa determinante per comprendere che la copia di The Blacksmith ritrovata da Peña è l’ultima realizzata da Keaton e Mal St. Clair: quella del 1922.
Nella Versione Ballo di The Blacksmith ho voluto lasciare il divertente e ironico incipit keatoniano: la scena di Buster fabbro sotto un’altissima palma viene accompagnata da didascalie che si ripresenteranno nello stesso stile anche nel finale del film. Quindi non vedo perché toglierla come è accaduto nell’ultima versione.

Francesco Ballo

X