BIAŁY ŚLAD

BIAŁY ŚLAD (The White Trail) [La traccia bianca] (PL 1932)
Regia di Adam Krzeptowski

Biały ślad (La traccia bianca) fu diretto, montato e prodotto da Adam Krzeptowski (1898-1961). Era fondamentalmente un film amatoriale. Krzeptowski era uno sciatore, istruttore, arbitro sportivo e anche corrispondente sportivo per la stampa. A metà degli anni ‘20 aprì uno studio fotografico e agli inizi degli anni ‘30 si interessò alla cinematografia. Proprio a partire dal 1930 realizzò brevi film documentaristici che promuovevano la bellezza dei Monti Tatra e dei dintorni di Zakopane e nello stesso periodo portò avanti la lavorazione di Biały ślad.
La trama del film è incentrata su un triangolo amoroso tra Jasiek, un giovane alpinista, la ragazza Hanka, sua amica d’infanzia e Andrzej, l’uomo di cui questa è innamorata. Un giorno, di fronte al pericolo mortale del suo rivale, Jasiek deve decidere tra la natura umana e il suo cuore ferito.
Gli ci vollero due anni per completare il film il quale, per gli standard dell’industria cinematografica polacca dell’epoca in cui i film venivano girati rapidamente e in fretta, era un tempo estremamente lungo. Krzeptowski trascorse molti mesi a girare all’aperto. Il tempo sui Monti Tatra era, come anche oggi, molto imprevedibile e mutevole e chiunque abbia mai provato a girare in quella zona è consapevole che bisogna aspettare molte ore, talvolta anche molti giorni, affinché vi sia la giusta luce solare per ottenere l’effetto desiderato. Dunque, egli effettuò le riprese in condizioni difficili, ad alta quota tra rocce e pendii innevati, utilizzando una semplice macchina da presa compatta. Osservò i selvaggi animali di montagna, ma soprattutto catturò tramite l’obiettivo i meravigliosi chiaroscuri della natura bagnati dalla neve scintillante.
Biały ślad fu un caso piuttosto unico nella produzione cinematografica polacca dell’epoca, in genere incentrata principalmente sui nomi di attori famosi. In effetti, nessun attore professionista partecipò alla produzione. La maggior parte del cast era composto da atleti di Zakopane, appartenenti a club sportivi locali. I tre ruoli principali erano interpretati da Janina Fischer (una fondista, vincitrice del 6° posto ai Mondiali FIS nel 1929), Stanisław Gąsienica-Sieczka (uno dei primi saltatori polacchi, che aveva battuto il suo ultimo record polacco nel 1929 con il risultato di 66 metri) e Andrzej Krzeptowski (fondista e fratello di Adam Krzeptowski). C’erano anche camei di Bronisława Staszel-Polankówna (campionessa europea di sci alla FIS 1929) e Bronisław Czech (più volte campione polacco di sci e salto).
Ma, più in generale, l’intera produzione di Biały ślad fu inusuale, dall’inizio alla fine. Il film venne sostanzialmente realizzato da dilettanti, a proprie spese, senza alcun sostegno finanziario da parte di compagnie cinematografiche, senza studios e, come detto, senza grandi celebrità. Solo il lavoro di postproduzione e gli effetti sonori furono possibili grazie allo studio Asterfilm di Varsavia.
Nel 1932 il cinema sonoro in Polonia era in fase di sviluppo (il primo film sonoro polacco era stato realizzato nel 1930) e la relativa tecnologia non era effettivamente accessibile ai principianti. Biały ślad venne dunque realizzato nel canone del cinema muto, particolarmente dialoghi e narrazione sotto forma di didascalie e colonna sonora impiegata solo come illustrazione musicale. Da un lato, la colonna sonora aiutava molto il film (la musica del compositore di Zakopane Adam Noworyta ne enfatizzava molto bene l’atmosfera), ma dal lato cinematografico la colonna sonora lo danneggiava: tutte le riprese erano state realizzate in formato full-frame e l’aggiunta della colonna sonora causò la perdita della parte sinistra dell’immagine (portando l’aspect ratio a 1,18:1), il che seriamente pregiudicò la composizione attenta e ponderata dell’inquadratura.
La prima polacca ebbe luogo il 10 dicembre 1932 al cinema Colosseum, il più grande cinema di Varsavia. Il film ottenne recensioni entusiaste ma ambigue. La trama superficiale, la regia, la recitazione e l’uso eccessivo di sottotitoli superflui suscitarono critiche, ma la fotografia, in particolare il paesaggio naturale e le scene di sport invernali furono apprezzate all’unanimità e la maggior parte dei critici vide in Biały ślad un segno di cambiamento nel cinema polacco. In effetti, nessun altro regista polacco aveva mai realizzato immagini di montagna così belle. Negli anni successivi alcuni frammenti di Biały ślad vennero usati in altri film, ad esempio nel dramma Druga Młodość (Una seconda giovinezza) del 1938, la discesa della valanga, o nella commedia Sportowiec Mimo Woli (Atleta suo malgrado) del 1939, le scene sugli sci. Adam Krzeptowski fu direttore della fotografia in molti altri film. Tuttavia, il suo più grande successo resta il cortometraggio Wiosna narciarzy (La primavera degli sciatori) del 1934.

Venezia 1932  Anche prima che il film fosse distribuito in Polonia, esso venne presentato alla prima Esposizione Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia nel corso della dodicesima serata, mercoledì 17. L’accoglienza fu alquanto contrastante. Alcuni critici affermarono che il regista principiante si era confrontato con una sfida al di là delle sue forze e aveva fallito, e che sarebbe stato meglio selezionare un altro film polacco di un regista di primo piano. Altri apprezzarono la fotografia e la bellezza del folclore presentato nel film. Il fatto che Biały Ślad rappresentasse la Polonia a Venezia (partecipazione ampiamente coperta dalla stampa polacca) suscitò molto interesse nel paese.

Michał Pieńkowski

BIAŁY ŚLAD (The White Trail) [La traccia bianca] (PL 1932)
regia/dir, photog, mont/ed: Adam Krzeptowski.
scen: Rafał Malczewski.
mus: Adam Noworyta.
cast: Andrzej Krzeptowski (Andrzej), Janina Fischer (Hanka), Stanisław Gąsienica-Sieczka (Jasiek), Lina Kari (Zośka), Józef Bukowski (Władek).
prod: Asterfilm, Warszawa.
uscita/rel: 17.08.1932 (Venezia), 10.12.1932 (Poland).
copia/copy: DCP, 70′, sd. (da/from 35mm pos., 1932 m.; 35mm dupe neg., 1935 m.; 35mm dupe neg., 1937 m.; 24 fps); did./titles: POL.
fonte/source: Filmoteka Narodowa – Instytut Audiowizualny (FINA), Warszawa.

Restauro digitale effettuato da FINA, Varsavia, nel 2022 e basato su una copia positiva di distribuzione in nitrato e due controtipi negativi in acetato. / Digital restoration carried out in 2022 by FINA, Warsaw, based on a nitrate positive distribution print and two acetate dupe negatives.

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