BORGSLÆGTENS HISTORIE (SAGA BORGARÆTTARINNAR) (Sons of the Soil) [La storia della famiglia di Borg / The Saga of the Family of Borg] (DK 1920)
Regia di Gunnar Sommerfeldt
Partitura: Þórður Magnússon [Thordur Magnusson]
Esecuzione dal vivo: Orchestra San Marco, Pordenone
Direttore: Bjarni Frímann Bjarnason
Borgslægtens Historie, noto in Islanda come Saga Borgarættarinnar, è tratto dal romanzo in lingua danese Af Borgslægtens Historie (letteralmente, “La storia della famiglia di Borg”), dello scrittore islandese Gunnar Gunnarsson (1889-1975), tradotto per la prima volta in inglese nel 1920 con il titolo Guest the One-Eyed. Questo film epico, concepito in due parti, è la cronaca della storia di due fratelli, Ormarr e Ketill, figli di Örlygur, tirannico proprietario della fattoria di Borg. All’inizio della prima parte, Ormarr mette in salvo il contadino Páll e sua figlia Rúna da un grave pericolo. Örlygur adotta la giovane, che cresce con i suoi figli a Borg. Ormarr, dotato di talento artistico, si trasferisce a Copenhagen per studiare il violino, ma a un certo punto abbandona la musica per intraprendere una carriera in affari. Si innamora di Alma, figlia di un banchiere, e vorrebbe chiederla in sposa, ma entra in scena a questo punto Ketill, che riesce a conquistare Alma e a sposarla in fretta e furia. Ormarr fa ritorno alla sua casa in campagna, dove scopre che Ketill ha sedotto Rúna prima della sua partenza. Ormarr si imbatte in Rúna un attimo prima che la donna commetta suicidio gettandosi da una scogliera. I due si innamorano; per scongiurare uno scandalo, si sposano e si trasferiscono all’estero, dove lei dà alla luce un figlio. Ketill ritorna con Alma ed è diseredato dal padre. Ketill diventa sacerdote a Hof ma trascura la moglie, che cade preda di una malattia mentale; lui sparge orribili dicerie su suo padre e suo fratello, con menzogne tali da portare alla morte di Örlygur, seguita dalla misteriosa scomparsa di Ketill.
La seconda parte è ambientata vent’anni più tardi. Ormarr ha preso il posto del padre in quanto patriarca di Borg, con al fianco Rúna e suo figlio Örlygur (“la giovane aquila”), nato da Ketill. Alma risiede anch’essa a Borg. Il giovane Örlygur è innamorato di Bagga, figlia di una povera vedova, ma Ormarr non la ritiene degna di suo figlio. Un giorno, mentre Örlygur si sta recando a incontrare Bagga, egli incontra uno straccione privo di un occhio. È un noto vagabondo, detto Gæst il Guercio, che si aggira in quella landa predicando il cristianesimo. Sembra che sappia tutto sulla gente del posto, e Örlygur è affascinato dalla sua disadorna saggezza. Ormarr vuole che Bagga diventi la domestica del medico del luogo, ma Örlygur la ferma, le dichiara il proprio amore, e la porta nella sua casa a Borg. Durante il cammino incontrano Gæst il Guercio, che ha bisogno di aiuto. Di ritorno a Borg, Ormarr e Rúna scoprono presto che il vagabondo non è altri che Ketill, che ha cercato di redimersi vivendo l’umile vita di uno straccione. I tre benedicono la giovane coppia; loro sono il futuro.
Af Borgslægtens Historie è il romanzo d’esordio di Gunnar Gunnarsson, impresa straordinaria per un giovane scrittore con i suoi quattro volumi pubblicati fra il 1912 e il 1914. Il libro assicurò al suo autore una reputazione internazionale; l’attore e regista danese Gunnar Sommerfeldt vide in quell’opera l’opportunità di creare un grandioso racconto epico sullo sfondo del magnifico paesaggio islandese. Sommerfeldt (noto al pubblico delle Giornate per Markens grøde, 1921, proiettato nel 1999, e per Filmen fra det hellige land, 1924, presentato nel 1995) riuscì a convincere lo scrittore e i responsabili della Nordisk ad approvare il progetto – o almeno così disse lo stesso regista – anche se le le esorbitanti richieste di Gunnarsson ritardarono la firma del contratto, siglato soltanto allorché Gunnarsson accettò di unirsi alla troupe del film in Islanda (vi ricoprì anche un piccolo ruolo, quello del dottore, Jón Hallsson).
Borgslægtens Historie segna l’inizio della produzione cinematografica in Islanda: le riprese, effettuate nel 1919 con interpreti danesi e islandesi, furono quantomai ardue a causa delle incerte condizioni atmosferiche e delle difficoltà negli spostamenti del personale e delle apparecchiature. Il film fu girato prevalentemente a Reykholt nel Borgarfjörður, a Keldur presso Rangárvellir, e in un teatro di posa costruito ad Amtmannstún, nella capitale Reykjavík. La prima si tenne nell’agosto 1920 a Copenhagen, dove ricevette una tiepida accoglienza, ma trionfò alla sua comparsa in Islanda nel gennaio 1921. Da allora il film è diventato un beniamino del pubblico islandese; lo si mostra tuttora nei cinema e in televisione.
Per festeggiarne il centenario, il Kvikmyndasafn Íslands (la cineteca nazionale islandese), l’Istituto Gunnar Gunnarsson e l’Associazione Culturale Akureyri hanno unito le forze per realizzare una ricostruzione digitale del film in alta definizione, tratta dal positivo 35mm conservato all’archivio cinematografico di Reykjavík e dal negativo originale presso il Danske Filminstitutet a Copenhagen.
Skúli Björn Gunnarsson
La musica Che cosa fareste di fronte al compito di scrivere musica per un film vecchio di cent’anni? Le possibilità sono infinite; potete scrivere qualcosa di totalmente moderno, oppure qualcosa di aderente al periodo storico. Ho optato per la seconda direzione.
La pellicola fu realizzata in un’epoca in cui la scena musicale stava compiendo la grande transizione dalla cultura armonica tradizionale che aveva dominato la musica occidentale per circa quattro secoli. Stavano nascendo nuove idee. La mia musica poteva dunque, per così dire, muoversi su questo crinale.
Se il regista fosse vivo, che cosa vorrebbe per il suo film? Dovremmo tenerne conto? Ho deciso alla fine di scegliere qualcosa di germanico in senso molto lato. Potrebbe essere tradizionalmente armonico, ma anche ispirato dalle nuove idee che stavano nascendo nei primi anni del ventesimo secolo. Post-romanticismo, atonalità, Rinascimento o primo barocco, e un tocco di musica popolare islandese con le sue quinte parallele. Stili forse non molto compatibili tra loro, ma comunque più o meno d’impronta tedesca.
Uno dei temi ricorrenti del film è la religione e il timore di Dio, e c’erano dunque a disposizione i salmi luterani. Nel romanzo da cui è tratto il film c’è perfino un salmo particolare, che ho ovviamente utilizzato e arrangiato in stile folk islandese utilizzando le quinte parallele: sentirete dunque l’accenno di una versione che poteva essere stata effettivamente cantata dalla gente del posto in quell’epoca storica, ma ho voluto anche darle una certa impronta ventesimo secolo.
Un altro salmo da me utilizzato, la “Canzone del giglio”, è una famosa melodia islandese ritrovata in una raccolta francese di motivi musicali che risale al 1780, l’Essai sur la musique ancienne et moderne di Jean-Benjamin de La Borde. La Borde basò la sua pubblicazione su un precedente testo danese di Johann Ernst, che aveva lui stesso trascritto dall’islandese Jón Ólafsson. La composizione non ha molto senso dal punto di vista della tradizione musicale occidentale, e proprio per questo ha suscitato molta curiosità in molti compositori del passato. Il mio primo obiettivo nella preparazione della partitura per questo film è stato quello di armonizzare questo salmo; se ne possono trovare frammenti melodici in tutta la composizione, nascosti a volte dietro a metodi seriali.
La nuova musica per il film era stata originariamente composta per grande orchestra, ed è stata registrata e diffusa in tale versione. Per l’evento dal vivo a Pordenone l’ho riarrangiata per un organico di nove strumenti. Questa versione riflette forse in modo più fedele la musica realmente eseguita per il film al momento della sua uscita, poiché le grandi orchestre erano raramente utilizzate in Islanda durante quegli anni.
Þórður Magnússon [Thordur Magnusson]
BORGSLÆGTENS HISTORIE (SAGA BORGARÆTTARINNAR) (Sons of the Soil)
[La storia della famiglia di Borg / The Saga of the Family of Borg] (DK 1920)
regia/dir: Gunnar Sommerfeldt.
scen: Valdemar Andersen, dal romanzo di/from the novel by Gunnar Gunnarsson, Af Borgslægtens Historie (1912-1914).
photog: Louis Larsen.
cast: Frederik Jacobsen (Örlygur, proprietario della fattoria di Borg/paterfamilias farm-owner at Borg), Guðmundur Thorsteinsson (Ormarr Örlygsson), Gunnar Sommerfeldt (Ketill Örlygsson, poi “Gæst il Guercio”/later “Guest the One-Eyed” [Gæst den enøjede]), Ingeborg Spangsfeldt (Rúna), Inge Sommerfeldt (Alma), Ove Kühl (Örlygur, “l’Aquilotto”/“the Young Eagle”), Elisabeth Jacobsen (Snæbjörg “Bagga”), Guðrún Indriðadóttir (la vedova/the widow at Bolli), Stefanía Guðmundsdóttir (vecchia/Old Kata), Gunnar Gunnarsson (dottore/Doctor Jón Hallsson), Marta Kalman Indriðadóttir (vecchia/Old Ossa), Philip Bech (direttore della banca/bank manager Vivild), Bertel Krause (capitano/Captain Janzen), Victor Neumann (Professor Grahl), Jón in Gunnarsholt (un agricoltore/local farmer), Sigurður Magnússon (Páll at Seyra), Christen Fribert (droghiere/grocer Bjarni), Stefán Runólfsson (reverendo/Reverend Daníel), Karen Lund.
prod: Nordisk Films Kompagni.
dist: Fotorama (DK).
uscita/release: Pt. I: 27.08.1920; Pt. II: 07.09.1920 (DK), 08.01.1921, 22.01.1921 (IS).
copia/copy: DCP, 176′ (da/from 35mm pos + neg, 2540 m. [orig. 2540 m.], ?? fps); did./titles: DAN??/ISL??
fonte/source: Kvikmyndasafn Íslands (National Film Archive of Iceland), Hafnarfjörður.
Restauro effettuato nel 2021 da / Restoration 2021 by Kvikmyndasafn Íslands/National Film Archive of Iceland, con/with Det Danske Filminstitut, København; supervisione di/supervised by Jón Stefánsson.