DEN SORTE KANSLER (Il cancelliere nero / The Black Chancellor) (DK 1912)
Regia di August Blom
Il malvagio cancelliere von Rallenstein, tirannico reggente del suo paese, trama per mandare in sposa la principessa Irene al nipote del granduca Zoba, sovrano di uno Stato vicino, ma l’intraprendente principessa ha già promesso il suo cuore al tenente Pawlow. La contessa Feodora (fedele dama di compagnia di Irene) e il suo coraggioso innamorato tenente Groblewsky sono arruolati per sventare le trame del cancelliere e del suo braccio destro, il conte Rockowitz, che a sua volta ha posato gli occhi su Feodora. Quando Rallenstein apprende che Irene e Pawlow si sono sposati in segreto, decide di far assassinare tutti i testimoni.
Den sorte Kansler condensa lo slancio e la frenesia di un serial degli anni Dieci del Novecento in poco meno di un’ora, concentrandovi gli intrighi e le storie d’amore e d’avventura che il pubblico si attendeva da una vicenda ruritana. Il recensore del britannico Bioscope (18.07.1912) fu prodigo di lodi entusiastiche: “Ecco un melodramma militare di primissima qualità, una di quelle storie dall’inizio sensazionale che poi, in un graduale crescendo di intensità, culminano in un finale assolutamente straordinario.” La trama del film comprende numerosi elementi tipici delle storie di favolosi reami balcanici: alleanze dinastiche, dispotici reggenti di famiglia non reale, una principessa imprigionata, un audace salvataggio dalle tenebrose profondità di un castello e – naturalmente – elaborate uniformi in quantità. Il quotidiano di Copenaghen Folkets Avis (11.06.1912) lo definì “realizzato in maniera davvero brillante. I due creatori, [August] Blom e [Christian] Schrøder … possono competere senza difficoltà con qualsiasi casa cinematografica straniera”.
Il film fu un successo internazionale e divenne a sua volta, in qualche misura, un termine di paragone. I critici lo accostarono senza indugio all’opera di Anthony Hope. Louis Reeves Harrison di Moving Picture World scrisse (21.09.1912): “Si tratta di un esempio della vasta e interessante categoria di film modellati su The Prisoner of Zenda, coinvolgenti per l’improbabilità ingegnosa e divertente; l’autore non irride la realtà, ma la pone in secondo piano rispetto al gioioso intrattenimento … L’azione si svolge in uno di quegli immaginari staterelli balcanici situati, a quanto sembra, nei Carpazi o nelle vicinanze, il cui sovrano nominale è invariabilmente una graziosa principessa, ma che in realtà sono dominati da un despota militare nella persona di un cancelliere.” I costumi hanno in effetti un certo fantasioso stile balcanico, ma le riprese in esterni, tra cui le inquadrature del castello di Kronborg (lo shakespeariano Elsinore), sono inconfondibilmente danesi.
Vi sono però notevoli differenze tra Den sorte Kansler e i film sulla Ruritania di scuola angloamericana: essenziale fra tutti è l’assenza di un salvatore britannico o americano, che però non manca affatto nell’opera da cui è tratta la pellicola. L’affascinante genesi del film non è stata ancora narrata: la fonte è il romanzo The Red Chancellor di Sir William Magnay (1901), storia d’amore e di avventure dalla sgangherata scrittura e dai dialoghi ridicoli, in cui un inglese di elevata classe sociale viaggia “nell’Europa centro-orientale” per sfuggire alla malinconia che attanaglia i ricchi oziosi. Qui rimane coinvolto in svariati intrighi di corte che lo contrappongono al perfido cancelliere conte von Rallenstein (“di bruttezza quasi ripugnante”) e al suo seguito di bellimbusti. Il romanzo propugna l’idea che gli indigeni siano tutti inermi oppure complici, e che quindi per mettere le cose a posto sia necessario l’intervento di un buon inglese. Possiamo anche rilevare una sotterranea vena di antisemitismo e una certa paura della mancanza di virilità.
Il libro fu subito tradotto in molte lingue, ma la versione danese fu forse la più rapida: venne pubblicizzata nell’ottobre dello stesso anno (Horsens Social-Demokrat, 8 ottobre 1901). Particolare curioso, apparve dapprima a puntate, nell’aprile 1902, sulla rivista femminile Damernes Blad, spingendo la curatrice della rubrica femminile del Jyllandsposten (29.04.1902) a osservare “sarebbe difficile trovare qualcosa di … altrettanto sanguinario”. Nel 1905 l’attore e regista Holger Rasmussen annunciò che stava lavorando a un adattamento teatrale del romanzo, intitolato Den sorte Panter (“La pantera nera”; nel romanzo il cancelliere è soprannominato “il giaguaro”) che, sembra, fu rappresentato per breve tempo al teatro Kasino di Rasmussen nel 1906, ma poi venne riproposto in un allestimento più sfarzoso nel 1912. Rasmussen apportò una serie di modifiche alla trama: tra l’altro l’eroe è americano e non inglese e l’ultima scena si svolge nel golfo di Napoli.
A questo punto la cronologia si fa incerta. A quanto sembra Rasmussen scoprì che il suo “buon amico” Christian Schrøder aveva segretamente adattato il romanzo per la Nordisk, suscitando un forte risentimento (Kobenhavn, 13.06.1912). A loro volta, Rasmussen e il suo collega Einar Zangenberg indussero la casa di produzione Kinografen a filmare la loro versione originale, con il cast del teatro Kasino, mantenendo il titolo Den sorte Panter (modificato talvolta in Kansleren kaldet “Den sorte Panter”). In giugno e luglio sui giornali gli annunci pubblicitari dei due film comparivano l’uno accanto all’altro, creando una confusione tale che il Horsens Avis (1.07.1912) stimò necessario spiegare che si trattava di due film differenti, tratti dalla stessa fonte, benché Schrøder e Rasmussen si fossero presi ampie (e differenti) libertà con il romanzo. La distribuzione più vasta fu indubbiamente registrata dal film della Nordisk, che nel 1914 adattò per il cinema un’altra delle elaboratissime storie d’amore di Sir William Magnay, Count Zarka (1914).
Amy Sargeant, Jay Weissberg

DEN SORTE KANSLER (Il cancelliere nero / The Black Chancellor) (DK 1912)
regia/dir: August Blom.
scen: Christian Schrøder, dal romanzo di/based on the novel by Sir William Magnay, The Red Chancellor (1901).
photog: Johan Ankerstjerne.
cast: Thorkild Roose (il cancelliere nero/the Black Chancellor, Count von Rallenstein), Poul Reumert (conte/Count Rockowitz), Ebba Thomsen (principessa/Princess Irene), V. [Valdemar] Psilander (tenente/Lieutenant Pawlow), Robert Dinesen (Lieutenant Groblewsky), Jenny Roelsgaard (dama di compagnia/Countess Feodora, lady-in-waiting), Frederik Jacobsen (granduca/Grand Duke Zoba) Christian Schrøder (venditore ambulante/a peddler).
prod: Nordisk Films Kompagni.
uscita/rel: 10.06.1912, Panoptikon, København.
copia/copy: DCP, 48′ (4K, da/from 35mm, orig. l: 915 m.); did./titles: DAN, subt. ENG.
fonte/source: Det Danske Filminstitut, København.