Pathé-Baby 9.5mm: France

Pathé-Baby 9.5mm: France

“E il cinema è dappertutto”. Omaggio ai 100 anni del formato Pathé-Baby

Programma a cura di Brigitte Paulowitz, con film provenienti dalla Fondation Jêrome Seydoux-Pathé, dalla Cinémathèque Suisse e dal Lichtspiel/Kinemathek Bern.

Festeggiamo quest’anno il centenario della pellicola 9,5mm, uno dei primi formati amatoriali di successo, generalmente noto con il nome “Pathé-Baby”. Fu introdotto dalla Pathé nel 1922 con lo slogan “Il cinema a domicilio”, allo scopo di portare i film nelle case di tutti, dimostrando così che il cinema era una vera e propria forma d’arte, come ad esempio la pittura. Piccolo, compatto e di robusta fattura, il proiettore Pathé-Baby era facile da usare mediante pellicole contenute in cartucce metalliche. Giunto nei salotti del pubblico borghese con una ricca selezione di titoli tratti dall’enorme catalogo Pathé, esso incoraggiò altresì le famiglie a documentare le rispettive vite private mediante i film amatoriali: il formato 9,5mm era infatti fabbricato su un supporto di sicurezza non infiammabile.
La “Filmoteca Pathé-Baby“ (così si chiamava l’opuscolo da cui i clienti potevano scegliere i film da acquistare o prendere a noleggio) divenne più tardi una preziosa risorsa per gli appassionati di cinema muto, trasformandoli a volte (come nel caso di Kevin Brownlow) in storici del cinema, curatori e archivisti. Il volumetto, disponibile in più edizioni, è un’autentica miniera di informazioni su film che in qualche caso sopravvivono solo in copie di questo formato. Abbiamo scoperto cose nuove perfino durante la preparazione dei film per questo programma; per questo motivo l’anno di produzione citato sui titoli di apertura delle copie digitali qui presentate si è rivelato in qualche caso erroneo. Speriamo che il centenario del Pathé-Baby sia l’occasione per intraprendere ulteriori ricerche su questo meraviglioso formato.
Per mostrare almeno una piccola parte di ciò che era disponibile alla visione domestica delle pellicole 9,5mm abbiamo deciso di concentrare la nostra attenzione sui film colorati con il sistema au pochoir. È appena il caso di dire che la colorazione au pochoir di queste copie è più approssimativa rispetto a quella visibile sulle pellicole 35mm; la gamma dei colori appare limitata ai soliti blu, verde, giallo, rosa e rosso. Eppure, tenuto conto che il fotogramma di questi film è largo appena 6,15mm e alto 8.2 mm, si può dire che l’effetto coloristico complessivo sia assai preciso. Secondo un inventario redatto dal collezionista ed esperto britannico Grahame Newnham, 21 titoli a colori sono stati prodotti e distribuiti su pellicola 9,5mm (quasi tutti nell’ottobre 1923). Ci siamo anche imbattuti in alcune copie colorate per imbibizione, con supporto probabilmente pre-colorato (il catalogo Pathé-Baby non ne indica mai il colore). Visto che il cinema di animazione francese ha un ruolo di rilievo nel 9,5mm, abbiamo deciso di presentare anche alcuni fra questi titoli.
Un’altra caratteristica di questo formato è che i film non erano solo rititolati, rieditati e accorciati allo scopo di risparmiare pellicola: la durata di proiezione dei film era astutamente allungata mediante un ingegnoso sistema di dentellatura delle didascalie (titres encochés). Grazie a un piccolo taglio praticato al margine del supporto, due fotogrammi prima di una didascalia, un minuscolo rullo sensore (detto “rotellina di scorrimento“ o “molette” nel libretto di istruzioni) individuava la dentellatura, mettendo in funzione un meccanismo che sollevava, fermandola, la griffa di trascinamento della pellicola abbastanza a lungo da permettere la lettura della didascalia, che era stampata su un singolo fotogramma. Lo stratagemma poteva essere ulteriormente esteso fino a quattro fotogrammi consecutivi di didascalia, consentendo di leggere un testo più lungo. Il proiezionista continuava a girare la manovella per altri 7 secondi (a una velocità che poteva evidentemente variare a seconda delle sue preferenze), e la rotellina continuava a operare finché il meccanismo di sollevamento completava il proprio ciclo e rimetteva in funzione la griffe con un forte scatto; il rullo sensore era così risettato, pronto a individuare la dentellatura successiva mentre il film scorreva normalmente attraverso la finestrella del proiettore. Il sistema delle dentellature era a volte esteso al film vero e proprio, portando così un film di 50 secondi alla durata di 3 minuti. Le scene prive di movimento potevano essere trattate alla stessa maniera; alcune cartucce di film documentari della lunghezza di soli 10 metri potevano avere una durata di proiezione di addirittura tre o quattro minuti.
Con un accorgimento del genere, la fonte di luce e le dimensioni dell’immagine proiettata dovevano essere necessariamente assai modeste. Il proiettore aveva una lampadina da 6V e 6W, attivata da corrente elettrica a 110V, consentendo così di proiettare a poca distanza dallo schermo immagini di circa 60 centimetri di larghezza con una buona definizione, ideali per una stanza di modeste dimensioni, senza il rischio di danneggiare la pellicola a causa del calore di una lampada più potente.
Nel caso dei restauri digitali qui presentati, le tre istituzioni partecipanti al progetto hanno prodotto didascalie di lunghezze differenti allo scopo di renderle più leggibili, anziché seguire alla lettera il metodo di funzionamento originale del sistema. Si ritiene generalmente che la qualità delle pellicole con didascalie dentellate fosse spesso superiore a quella delle copie a 9,5mm con didascalie complete; questo vale soprattutto per le pellicole distribuite dopo la metà degli anni Trenta, quando la qualità delle matrici e delle pratiche di laboratorio poteva lasciare a desiderare.
Un sentito ringraziamento va a Stéphanie Salmon, Anne Gourdet-Marès, Elvira Shahmiri, Caroline Fournier e Murielle Vergères per la loro appassionata ricerca e per il loro contributo a questo programma. Un grazie anche a Kevin Brownlow e Patrick Moules per i loro chiarimenti sulle questioni tecnologiche, soprattutto sul funzionamento delle didascalie con dentellature.

Brigitte Paulowitz

I film Pathé-Baby in Pathécolor

Nel 1908 la Pathé concepì un sistema di colorazione meccanica della pellicola denominato Pathécolor. Grazie alle apparecchiature progettate da Jean Méry, le matrici per il procedimento au pochoir erano ritagliate elettricamente, e quindi utilizzate per colorare in serie le copie positive. Questo apparato di alta precisione consentiva una colorazione pressoché perfetta, con minimo sfrangiamento sui contorni delle figure. Il lancio del formato Pathé-Baby nel 1922, al pari del visore di diapositive Pathéorama nell’anno successivo, rappresentò per la compagnia francese una possibilità di sviluppare ulteriormente l’attività dei suoi laboratori di colorazione.
Il primo catalogo di film Pathé-Baby apparso nell’ottobre 1922 non mostra alcun film a colori, ma la colorazione delle pellicole in formato 9,5 mm aumentò gradualmente a partire dal settembre di quell’anno sotto la supervisione di Marcel Mayer, allora direttore dei laboratori di stampa a Joinville-le-Pont, consentendogli di saggiare la qualità e le prospettive commerciali del procedimento Pathécolor applicato ai film Pathé-Baby. Poiché la colorazione meccanica della pellicola presuppone copie di assoluta fissità nelle immagini, Mayer raccomandò di stampare le copie-campione 35mm per il formato Pathé-Baby su stampanti speciali dotate di griffe estendibili, un metodo più lento ma molto preciso. Al fine di rendere il sistema competitivo in termini di impiego del personale e di risparmio di tempo, la Pathé fece ricorso al sistema Taylor, che prevedeva di ritagliare le matrici su due strisce di pellicole sovrapposte.
Trascorsi alcuni mesi di prove, la colorazione dei film Pathé-Baby sembrò tuttavia deludere le attese. Marcel Mayer scrisse nel 1923 che “nonostante tutte le migliorie finora apportate, e a dispetto dei tentativi di ottimizzare il procedimento, la colorazione delle pellicole Pathé-Baby non mi sembra ancora messa a punto; temo che sarà difficile ottenere un’adeguata colorazione di tutti i soggetti, che sembrano offrire possibilità alquanto limitate”. Più che il taglio delle matrici, il problema era la colorazione dei positivi, resa difficoltosa dalle dimensioni dei fotogrammi, così piccoli da rendere inevitabile il debordare dei colori oltre i contorni delle figure al momento della proiezione. Il 1° ottobre 1923 l’ingegnere Villat annunciò che le cinque macchine utilizzate per ritagliare le matrici Baby erano state messe a riposo per penuria di richieste.
Il totale dei film Pathé-Baby stampati a colori ammonta così a 21 titoli. Sembra che la scelta dei soggetti sia stata fatta sulla base di tre criteri: film con molte scene su sfondo nero, tali da rendere invisibile il debordare del colore, come in Miss Flutter e La Création du petit monde, entrambi adattati da Métempsycose di Zecca o Chomón (1905), Le Lis du Japon, Le Papillon machaon e Gladiateur combattant; i cartoni animati, in apparenza più facili da colorare per via dei loro contorni netti (La Colombe et la fourmi o La Belette entrée dans un grenier), ma senza successo; per finire – a parte Le Bon oncle e La Tartine, cortometraggi di finzione adattati da Petit Ange (1923) di Luitz-Morat – qualche documentario della serie “Pathé-Revue”.
Alcuni titoli compaiono una sola volta nei cataloghi dell’epoca, come Récolte des pommes o La Pluie de feu, o non sono nemmeno citati come film a colori (è questo il caso di La Belette entrée dans un grenier); altri ricorrono invece nei cataloghi degli anni Venti e Trenta, come Toilettes du soir, Trouville, la reine des plages, Gladiateur combattant, Miss Flutter e La Création du petit monde. C’è da chiedersi se la loro relativa longevità sia dovuta a un eccesso di copie realizzate durante le prove di stampa, o a tentativi di riedizione a seguito della loro fortuna commerciale.

Anne Gourdet-Marès

Note filmografiche a cura di / All film notes in this programme by Catherine A. Surowiec.

LA BELETTE ENTRÉE DANS UN GRENIER (FR 1923)
Pathé-Baby no. 424. anim: O’Galop [Marius Rossillon]. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 3’05”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Cinémathèque suisse, Lausanne.
Animazione. Soggetto tratto da La Fontaine. Una donnola ingorda penetra in un granaio attraverso uno stretto buco nella parete, si abbuffa e non può uscire finché non perde peso.
Adattamento da/Adapted from LA BELETTE ENTRÉE DANS UN GRENIER (FR, c.1913)

anim: O’Galop [Marius Rossillon]. adapt: dalla favola di/from the fable by Jean de La Fontaine. prod: Pathé Frères.

LE BERNARD L’ERMITE (FR 1923)
Pathé-Baby no. 286. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 2’33”, col. (da/from 9.5mm, imbibito/tinted); did./titles: FRA. fonte/source: Cinémathèque suisse, Lausanne.
Film della categoria “Storia naturale” sul paguro Bernardo l’eremita.
Adattamento da/Adapted from
LE BERNARD L’ERMITE
(FR 1921)

prod: Pathé.

BIARRITZ. LA CÔTE D’ARGENT (FR 1923)
Pathé-Baby no. 494. adapt (9.5mm): Mlle. G. Jousset. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 2’56”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Lichtspiel/Kinemathek Bern.
Travelogue con scene della rinomata stazione balneare di Biarritz sul golfo di Biscaglia.
Adattamento da/Adapted from
BIARRITZ
(FR 1917)

prod: Pathé Frères. uscita/rel: 02.-08.03.1917 (Omnia Pathé, Paris). orig. l: 120 m. (92 m. col.).

LE BON ONCLE (FR, c.1923)
Pathé-Baby no. 35. cast: Régine Dumien (Régine), Guyon fils (lo zio/her uncle). uscita/rel: c.1923. copia/copy: DCP, 2’29”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Lichtspiel/Kinemathek Bern.
Scena dal lungometraggio francese Petite Ange, adattato per la versione Pathé-Baby tramite nuove didascalie e rapporti tra i personaggi. La birichina Régine prende in giro lo zio che, dopo il té, si addormenta in giardino e prende a russare; quindi i due giocano assieme.
Adattamento da/Adapted from
PETITE ANGE
(FR 1920)

regia/dir: Luitz-Morat. sogg/story: Alfred Vercourt. photog: Frank Daniau-Johnston. cast: Jane Doly (Gertrude), Régine Dumien (Régine, “Petite Ange”), Germaine Dermoz (Mme. de Chambrys), Lucy Mareil (Maud Olgran), Luitz-Morat (Jacques de Chambrys), Guyon fils (Reverendo/Pastor Crockfield). prod: Luitz-Morat, Pierre Régnier, Les Films Luitz-Morat. dist: Pathé-Consortium-Cinéma. trade show: 17.11.1920. uscita/rel: 12.1920. Bousquet Pathé Cat. no. 8667; 12.1920; orig l: 2040 m.

LA BONNE TARTINE (FR, c.1923)
Pathé-Baby no. 32. cast: Régine Dumien (Régine), Guyon fils (lo zio/her uncle), ? (sua moglie/his wife). uscita/rel: c.1923. copia/copy: DCP, 2’37”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Cinémathèque suisse, Lausanne.
Scena dal lungometraggio francese Petite Ange, adattato per la versione Pathé-Baby tramite nuove didascalie e rapporti tra i personaggi. La piccola Régine piange perché suo fratello Toto le ha preso la tartina (pane e marmellata). Lieto fine con lei che ne mangia un’altra e ride nel giardino con lo zio e la zia, tutti con la faccia sporca di marmellata.
Adattamento da/Adapted from
PETITE ANGE
(FR 1920)

regia/dir: Luitz-Morat. sogg/story: Alfred Vercourt. photog: Frank Daniau-Johnston. cast: Jane Doly (Gertrude), Régine Dumien (Régine, “Petite Ange”), Germaine Dermoz (Mme. de Chambrys), Lucy Mareil (Maud Olgran), Luitz-Morat (Jacques de Chambrys), Guyon fils (Reverendo/Pastor Crockfield). prod: Luitz-Morat, Pierre Régnier, Les Films Luitz-Morat. dist: Pathé-Consortium-Cinéma. trade show: 17.11.1920. uscita/rel: 12.1920. Bousquet Pathé Cat. no. 8667; 12.1920; orig l: 2040 m.

LE CHAMEAU, VAISSEAU DU DÉSERT  (FR 1923)
Pathé-Baby no. 307. uscita/rel: 1923. copia/copy: DCP, 2’45”, col. (da/from 9.5mm, imbibito/tinted); did./titles: FRA. fonte/source: Cinémathèque suisse, Lausanne.
Film della categoria “Storia naturale” dedicato al cammello, la “nave del deserto”. Più che un animale da soma, il cammello è per gli Arabi un animale sacro che permette loro di viaggiare e commerciare.
Adattamento da/Adapted from
LE CHAMEAU, VAISSEAU DU DÉSERT
(FR 1922)

prod: Pathé.

LA COLOMBE ET LA FOURMI (FR 1923)
Pathé-Baby no. 274. anim: O’Galop [Marius Rossillon]. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 3’38”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Lichtspiel/Kinemathek Bern.
Film d’animazione dalla favola di La Fontaine “La colomba e la formica”.  Una gentile colomba aiuta una formichina e questa a sua volta la aiuta a sfuggire a un cacciatore pungendo costui al tallone.
Adattamento da/Adapted from
LA COLOMBE ET LA FOURMI
(FR 1913)

anim: O’Galop [Marius Rossillon]. adapt: dalla favola di/from the fable by Jean de La Fontaine. prod: Pathé Frères.

LA CRÉATION DU PETIT MONDE (FR 1923)
Pathé-Baby no. 17. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 1’52”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Paris.
Fantasy a trucchi. Come vuole la filastrocca francese, le bambine nascono sotto le rose e i bambini sotto i cavoli. Una madre in abbigliamento settecentesco li porta lietamente al mondo. Il film termina con lei in posa con i due bebè.
Adattamento da/Adapted from
MÉTEMPSYCOSE
(FR 1907)

regia/dir: Segundo de Chomón? Ferdinand Zecca? cast: Renée Doux. prod: Pathé Frères. uscita/rel: 13.04.1907 (Omnia Pathé, Paris). Bousquet Pathé Cat. no. 1665; orig. l: 75 m.

LE GLADIATEUR COMBATTANT. ÉTUDES DE GESTES ET D’ATTITUDES (FR, 1922?)
Pathé-Baby no. 242. uscita/rel: 1922?. copia/copy: DCP, 2’19”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Paris.
Film della categoria “Sport e cultura fisica”. Il cinema rende possibile l’analisi dei movimenti, anche minimi, che un gladiatore, con indosso un elmo e drammaticamente illuminato, compie con la spada e lo scudo.
Adattamento da/Adapted from
LE GLADIATEUR COMBATTANT, ETUDES DE GESTES ET D’ATTITUDES
(FR 1911)

prod: Pathé.

LES GORGES DU TARN (FR 1923)
Pathé-Baby no. 558. adapt (9.5mm): Mlle. G. Jousset. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 3’50”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Lichtspiel/Kinemathek Bern.
Travelogue in cui vediamo lo spettacolare scenario delle gole del Tarn nel sud della Francia, compresi turisti che visitano le varie località su chiatte affrontando anche le rapide. Un battelliere richiama tutti suonando, come una tromba, una conchiglia marina.
Adattamento da/Adapted from
LE TARN ET SES GORGES
(FR 1916)

prod: Pathé Frères. uscita/rel: 29.12.1916-04.01.1917 (Omnia Pathé, Paris). Bousquet Pathé Cat. no. 7797; orig. l: 125 m. (100 m. col.).

L’INFERNAL CONTORSIONNISTE. FRED SATO (FR 1922)
Pathé-Baby no. 216. uscita/rel: 10.1922. copia/copy: DCP, 1’53”, col. (da/from 9.5mm, imbibito/tinted); did./titles: FRA. fonte/source: Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Paris.
Il diabolico contorsionista Fred Sato assume le pose più incredibili. Il film inizia con effetti speciali realizzati a passo uno. L’imbibizione rossa contribuisce all’atmosfera. (I cani del film originale più lungo non ci sono in questa versione accorciata.)
Adattamento da/Adapted from
FRED SATO ET SES CHIENS DIABOLIQUES (Fred Sato and His Clever Dogs)
(FR 1910)

prod: Pathé Frères. cast: Fred Sato. Bousquet Pathé Cat. no. 3778, 10.1910; orig. l: 85 m. (80 m. col.). uscita/rel: 24.-31.01.1911 (T.N.P., Bordeaux).

LE LIS DU JAPON (FR 1923)
Pathé-Baby no. 24. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 2’24”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Cinémathèque suisse, Lausanne.
Film della categoria “Storia naturale” dedicato al giglio giapponese. In una scena vediamo, grazie al ralenti, il fiore che sboccia.
Adattamento da/Adapted from
COMMENT S’ÉPANOUISSENT LES FLEURS
(FR 1913)

prod: Pathé Frères. uscita/rel: 02.-08.05.1913 (Omnia Pathé, Paris). Bousquet Pathé Cat. 5793; orig. l: 105 m.

MÉCANICAS ET LA MACHINE À GUÉRIR (FR, c.1922-1924?)
Pathé-Baby no. 698. anim: Robert Lortac [Robert Collard], Cheval. uscita/rel: 1922-1924. copia/copy: DCP, 4’44” (da/from 9.5mm); did./titles: FRA. fonte/source: Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Paris.
Animazione. Gli scienziati accorrono a vedere l’ultima invenzione del professor Mécanicas: “la macchina guaritrice”. Le prime dimostrazioni sono stupefacenti: un vecchio, che vi entra dentro con le stampelle, ne esce ringiovanito e tutto allegro getta via le stampelle. La macchina, all’interno della quale c’è un medico robot, è anche in grado di smascherare i finti malati. Svariati pazienti vengono curati, tutti con successo. Ma quando la macchina si guasta con bizzarre conseguenze, il professore viene aggredito ed egli si rifugia nella macchina. Il robot dichiara che è impazzito e lo spedisce al manicomio.
Adattamento da/Adapted from
MÉCANICAS ET LA MACHINE À GUÉRIR
(FR, pre-1924)

anim: Robert Lortac [Robert Collard], Cheval. prod: Atelier Lortac (Montrouge, Paris).

LES MÉDUSES (FR 1923)
Pathé-Baby no. 62. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 2’04”, col. (da/from 9.5mm, imbibito/tinted); did./titles: FRA. fonte/source: Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Paris.
Film della categoria “Storia naturale” sui vari tipi di meduse. Imbibizione verde chiara.
Adattamento da/Adapted from
LES MÉDUSES
(FR 1921)

prod: Pathé.

MISS FLUTTER. MÉTAMORPHOSES (FR 1923)
Pathé-Baby no. 12. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 1’52”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Cinémathèque suisse, Lausanne.
Film fantasy basato sul trucco di trasformazione: Miss Flutter è una graziosa farfalla umana le cui ali multicolori si trasformano sotto i nostri occhi.
Adattamento da/Adapted from
MÉTEMPSYCOSE
(FR 1907)

regia/dir: Segundo de Chomón? Ferdinand Zecca? cast: Renée Doux. prod: Pathé Frères. uscita/rel: 13.04.1907 (Omnia Pathé, Paris). Bousquet Pathé Cat. no. 1665; orig. l: 75 m.

LE NÉPENTHÈS. UNE PLANTE QUI CAPTURE LES INSECTES (FR 1923)
Pathé-Baby no. 97. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 3’41”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Lichtspiel/Kinemathek Bern.
Film della categoria “Storia naturale”: documentario sulla pianta carnivora del genere Nepenthes che cattura gli insetti.
Adattamento da/Adapted from
UNE PLANTE QUI FAIT SES PROVISIONS: LE NÉPENTHÈS
(FR 1912)

prod: Pathé Frères. uscita/rel: 28.05.-03.06.1912 (Théâtre Omnia, Rouen). Bousquet Pathé Cat. no. 4938; 02.1912; orig. l: 140 m.

LE NUMÉRO INATTENDU (FR?, c.1935?)
Pathé-Baby no. 3149. uscita/rel: 03.1935. copia/copy: DCP, 7’19” (da/from 9.5mm, 2 rl.); did./titles: FRA. fonte/source: Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Paris.
Animazione. Una storia circense con sorpresa finale. Una parata preannuncia il circo Balsanno. L’elefante Bobard prima dello spettacolo ha sete. Il suo guardiano confonde il tubo dell’acqua con quello del gas e l’elefante finisce col diventare letteralmente più leggero dell’aria. La funambola e il lascivo guardiano ascendono con l’elefante. L’uomo accende una sigaretta e l’elefante esplode facendo precipitare i due. Lei rimbalza dalla rete al centro della pista e viene afferrata dal suo partner. Grandi applausi. Il numero è un successo. (Ahimè, l’elefante non lo rivediamo più.)
Adattamento da/Adapted from
LE NUMÉRO INATTENDU
(FR?, c.1930-1935?)

prod: Pathé.

LE PAPILLON MACHAON (FR 1923)
Pathé-Baby no. 51. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 2’27”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Paris.
Film didattico della categoria “Storia naturale” sul bruco della carota che diventa una variopinta farfalla macaone. Il ricorso alla tecnica del time-lapse ci permette di vedere la crisalide formarsi e dar vita alla farfalla.
Adattamento da/Adapted from
LA CHENILLE DE LA CAROTTE
(FR 1911)

prod: Pathé Frères. Bousquet Pathé Cat. no. 4136; 02.1911; orig. l: 190 m. (129 m. col.).

LA PÊCHE AUX CROCODILES SUR LA RIVIÈRE KLANG (FR 1923)
Pathé-Baby no. 94. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 2’35”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Lichtspiel/Kinemathek Bern.
Film della categoria “Storia naturale”: la pesca dei coccodrilli sul fiume Klang. Un pescatore sistema l’esca, poi il coccodrillo catturato viene trascinato a riva. Un’ultima didascalia ci dice che la sua pelle sarà venduta per ricavarne eleganti accessori.
Adattamento da/Adapted from
PÊCHE AU CROCODILE SUR LA RIVIÈRE KLANG (FR 1911)

prod: Pathé Frères. Bousquet Pathé Cat. no. 4461; 08.1911; orig. l: 170 m. (145 m. col.).

SUR LES BORDS DE L’AUDE (FR 1923)
Pathé-Baby no. 553. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 3’24”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Lichtspiel/Kinemathek Bern.
Travelogue sul fiume Aude che scorre nella Francia meridionale dai Pirenei al Mediterraneo. Vediamo montagne e gole, una cava di marmo e la città medievale fortificata di Carcassonne.
Adattamento da/Adapted from
SUR LES BORDS DE L’AUDE
(FR 1922)

regia/dir, photog: C. Gilbert. prod: Pathé.

EL TANGO ARGENTINO (FR 1923)
Pathé-Baby no. 215. uscita/rel: 1923. copia/copy: DCP, 2’04”, col. (da/from 9.5mm, imbibito/tinted); titolo di testa/main title: SPA; senza did./no intertitles. fonte/source: Cinémathèque suisse, Lausanne.
Una coppia nel tipico costume argentino (da señorita e gaucho) balla il tango davanti a un piccolo gruppo di persone. (Il ballerino vestito da gaucho potrebbe essere una donna.)
Adattamento da/Adapted from
[LE TANGO ARGENTIN] (El Tango argentino)
(FR, ?)

prod: Pathé Frères.

LE THÉ (FR 1923)
Pathé-Baby no. 24. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 3’15”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Paris.
Film della categoria “Agricoltura e Industria” che documenta la coltivazione, la raccolta e la preparazione industriale del tè. Scene ambientate nell’Estremo Oriente.
Adattamento da/Adapted from
LE THÉ: CULTURE, RÉCOLTE, PRÉPARATION INDUSTRIELLE (FR 1909)

prod: Pathé Frères. Bousquet Pathé Cat. no. 2933; 08.1909; orig. l: 155 m. (107 m. col.).

TOILETTES DU SOIR. MODE DE PARIS 1923 (FR 1923)
Pathé-Baby no. 586. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 2’05”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Fondation Jérôme Seydoux-Pathé, Paris.
Film sulla moda basato su un Pathé-Revue non ancora identificato. In un interno tre donne indossano abiti da sera all’ultima moda.
Adattamento da/Adapted from
Pathé-Revue no. ?: [TOILETTES DU SOIR]
(FR 1923)

prod: Pathé.

TROUVILLE, LA REINE DES PLAGES (FR 1923)
Pathé-Baby no. 615. adapt (9.5mm): Mlle. G. Jousset. uscita/rel: 10.1923. copia/copy: DCP, 3’17”, col. (da/from 9.5mm, pochoir/stencil-colour); did./titles: FRA. fonte/source: Lichtspiel/Kinemathek Bern.
Travelogue con scene girate a Trouville, la “regina delle spiagge”, una località di villeggiatura alla moda della Normandia. Vediamo il Casino, bagnanti, ville, giardini e il porto.
Adattamento da/Adapted from
TROUVILLE
(FR 1913)

prod: Pathé Frères. uscita/rel: 06.-12.06.1913 (Omnia Pathé, Paris). Bousquet Pathé Cat. no. 5840, 04.1913; orig. l: 125 m. (90 m. col.).

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