THE FORBIDDEN CITY (US 1918)
Regia di Sidney A. Franklin
Il soggetto di The Forbidden City è accreditato al drammaturgo George Scarborough (autore anche del lavoro teatrale The Heart of Wetona) e la sceneggiatura a Mary Murillo. In anni successivi, dopo la creazione dell’associazione degli sceneggiatori, quando i credits entrarono a far parte delle negoziazioni contrattuali, questa duplice segnalazione è la maniera normale per indicare i contributi di più di uno scrittore; negli anni Dieci tuttavia è piuttosto rara (anche se utilizzata nei film di Norma Talmadge The Law of Compensation e By Right of Purchase). I copioni sono in genere attribuiti a uno o più sceneggiatori, e se in questa sezione dei credits compare un altro nome, è quello dell’autore del libro, dell’opera teatrale o del racconto adattati per lo schermo. All’epoca, vari commentatori ritennero che il film fosse tratto da un dramma di Scarborough, di cui la pellicola costituiva un adattamento: uno indicò nel film un modello di adattamento cinematografico di un’opera teatrale, un altro ipotizzò che la proprietà dei diritti fosse stata oggetto di una guerra al rialzo. Risulta quindi arduo precisare quale sia stato il contributo di Scarborough. Per quanto ne sappiamo, non è mai stato allestito un dramma teatrale, né ne è stato pubblicato uno, né è stato edito un romanzo con questo titolo o con questa trama. Forse esisteva un’opera teatrale mai rappresentata o un romanzo inedito che la Murillo poi adattò?
Nel 1918 Los Angeles era ormai diventata una seconda casa per la famiglia Talmadge, non importa quanto Norma proclamasse di odiarla. Lei preferiva sempre lavorare a New York, e The Forbidden City fu girato quasi completamente in quella città, presso il Norma Talmadge Studio al numero 318 di East 48th Street. Questo è il suo primo film in cui lo scenografo, Willard Reineck, è specificamente indicato, con la denominazione di “direttore tecnico”. La pubblicità sottolineò le accurate ricerche svolte per le scene ambientate nella Città proibita di Pechino, e i vari articoli immancabilmente segnalavano lo splendore e l’autenticità delle scenografie e dei costumi. Gli interni della casa di Wong Li e del palazzo imperiale sono realizzati benissimo; la sala del trono è allestita in maniera più sommaria, usando tendaggi anziché autentiche pareti e ricorrendo a una messinscena in profondità attraverso successive file di tende.
La sfida più impegnativa fu tuttavia rappresentata dal giardino della casa di Wong Li, scenario importante poiché vi è ambientata quasi tutta la prima parte della vicenda. Come si legge sui giornali, Joseph Rotham, abituale location manager dell’attrice, dopo aver perlustrato il paese, aveva infine scovato un giardino cinese di aspetto così autentico da suscitare l’entusiastica approvazione di P.L. Yuam, consulente speciale cinese del film. Definito “il più informato esperto di storia e cultura della Cina presente in America”, Yuam collaborò alla scelta di scenografie e ambientazioni per gli esterni e funse da supervisore per tutti i costumi e gli effetti scenici. Quell’estate Norma e la sua troupe dedicarono varie settimane alle riprese in esterni; il loro perfetto giardino cinese, romantico e pieno d’atmosfera, fu trovato non molto lontano, nell’alto Hudson, allo Yama Farms Inn di Napanoch presso Ellensville sui monti Catskill.
Le interpretazioni dell’attrice di una donna cinese e della figlia sino-americana fanno pochissimo affidamento sul trucco, assai più su postura e camminata, ma soprattutto sui costumi. La recensione apparsa su Wid’s Daily (13.10.1918) nota acutamente che, nella prima scena in cui compare, San San è circondata da bambini cinesi (reclutati, secondo Variety del 27.0.1918, nella Chinatown di New York) per mettere in rilievo la minima differenza tra i loro visi e quello dell’attrice. Oggi sembra più imbarazzante l’inglese semplificato delle didascalie riferite ai personaggi cinesi, anche quando questi dovrebbero rivolgersi in cinese ad altri personaggi cinesi. A differenza di altri ruoli duplici, The Forbidden City non consente alla Talmadge di interpretare personaggi nettamente distinguibili, poiché San San e Toy, che sono madre e figlia, dovrebbero assomigliarsi – certo, secondo alcuni critici era inverosimile che Worden, l’uomo segretamente sposato da San San, non si rendesse conto che Toy era sua figlia quando l’incontra a Manila, 18 anni dopo la condanna a morte pronunciata dall’imperatore contro San San una volta scoperta la loro relazione. Tuttavia, anche nelle prime scene in cui Toy compare, ancora all’interno del palazzo imperiale, sembra molto più americana di San San.
La regia di The Forbidden City e di The Heart of Wetona è in entrambi i casi di Sidney Franklin, una figura di rilievo nelle carriere sia di Norma che di Constance Talmadge. Diresse infatti tre film di Norma per la Fine Arts, cinque per la Select e uno per la First National (oltre a sei film con Constance per la First National).
Ben Brewster, Lea Jacobs
THE FORBIDDEN CITY (La città proibita) (US 1918)
regia/dir: Sidney A. Franklin.
prod: Joseph M. Schenck.
scen, adapt: Mary Murillo, dal racconto di/from a story by George Scarborough.
photog: Edward Wynard, H. Lyman Broening.
scg/des: Willard M. Reineck (tech. dir.); Joseph Rotham (loc. mgr.), P.L. Yuam (asst. + research cons.).
cost: P.L. Yuam.
cast: Norma Talmadge (San San/Toy), Thomas Meighan (John Worden), A.E. Warren (Wong Li, padre di San San/San San’s father), Michael Rayle (Ching Li, amico di Wong/Wong Li’s friend), L. Rogers Lytton (l’imperatore cinese/the Chinese Emperor), Charles Fang (Yuan Loo, una delle guardie imperiali/one of the Emperor’s guards), Reid Hamilton (tenente/Lieutenant Philip Halbert), Lee Wayne, Sam Kim.
prod: Norma Talmadge Film Corporation.
dist: Select Pictures Corporation.
uscita/rel: 09.1918.
copia/copy: 35mm, ?? ft. [orig. l: c. 6,500 ft.], 65 ‘ (?? fps); did./titles: ENG.
fonte/source: Library of Congress National Audio-Visual Conservation Center, Packard Campus, Culpeper, VA.