ČESKÉ HRADY A ZÁMKY

ČESKÉ HRADY A ZÁMKY (CS 1916)
(Böhm. Burgen u. Schlösser) [Castelli e palazzi cechi]
Regia di Karel Hašler
Musica di Günter A. Buchwald, Frank Bockius

Il travelogue è un genere estremamente adattabile che incoraggia usi ibridi, come abbiamo visto nell’edizione di quest’anno con Un voyage au Caire, cortometraggio che sta a metà fra travelogue e film sulla moda, e Tiedmanns Naturfilm: Over Besseggen på Motorcykkel, incrocio fra travelogue e filmato pubblicitario. České hrady a zámky inizia come un travelogue tra i pittoreschi castelli cechi e si trasforma poi in comico film di inseguimenti, che a sua volta costituisce il prologo di una commedia interpretata dall’attore-regista Karel Hašler. È un’idea di squisita originalità: quando gli spettatori arrivavano al Théâtre Variété di Praga per ammirarlo nella commedia Pán bez kvartýru (il titolo ceco di Der Herr ohne Wohnung, scritta da Bela Jenbach e Rudolf Österreicher), erano accolti da manifesti in cui si leggeva che Hašler sarebbe arrivato in ritardo, ma un film avrebbe intrattenuto il pubblico fino al suo arrivo. Compariva allora uno schermo e si proiettava České hrady a zámky.
Il film si apre con un montaggio di inquadrature di tre famosi castelli cechi, Bezděz, Točník e Karlštejn. Hašler e la sua fidanzata stanno visitando quest’ultimo, un imponente maniero medievale rimaneggiato in stile neogotico alla fine del diciannovesimo secolo. Dopo aver ammirato le colline e i bastioni, la coppia si reca in un caffè, dove Hašler è riconosciuto da un avventore che, dal tavolo vicino, gli mostra un giornale in cui è scritto a chiare lettere che egli dovrebbe esibirsi a teatro quello stesso giorno. Comprendendo di essere in forte ritardo, Hašler balza in piedi e si avventa su tutti i mezzi di trasporto disponibili per coprire in tempo i 30 chilometri che lo separano dalla meta. Nella sequenza finale lo vediamo mentre, in cappello a cilindro e abito da sera, si cala con una fune dal tetto del Variété (chiamato oggi Hudební divadlo Karlín) per entrare nell’edificio: a questo punto il vero Hašler irrompeva da dietro lo schermo e la rappresentazione teatrale iniziava. L’acrobatico stratagemma, minuziosamente descritto nell’articolo “Karl Hašler im Theater Variété,” Prager Tagblatt, 17 settembre 1916, fece sensazione.
Hašler (1879‒1941), uno dei più prestigiosi interpreti cechi dei sui tempi, era famoso come cantante e compositore di cabaret, ma anche come attore, scrittore e regista. Esordì nel cinema all’epoca del muto, ma la sua carriera conobbe un salto di qualità negli anni Trenta, con una fitta serie di apprezzatissimi musical, per i quali compose anche molte canzoni. I suoi testi patriottici destarono l’ira degli occupanti nazisti, soprattutto quando adattò in senso antitedesco le parole di  “Ta naše písnička česká” (“Questa nostra canzone ceca”) dal film film Písničkář (1932). I tiranni non gradirono, e Hašler venne deportato nel campo di concentramento di Mauthausen, dove fu assassinato. Egli è ancor oggi un’importante figura della cultura popolare ceca, e ha dato il proprio nome anche a una popolare caramella alle erbe, la Hašlerka; nel 2008 Marek Jícha e Josef Lustig hanno girato un documentario su Thomas, il figlio illegittimo di Karel, descrivendone i tentativi di comprendere l’eredità lasciata dal padre: Písničkář, který nezemřel (L’immortale menestrello di Praga).
Fino a oggi il film veniva datato al 1914, ma la scoperta di un articolo del Prager Tagblatt, che illustra dettagliatamente le circostanze in cui veniva proiettato, ha permesso ai ricercatori di individuare la pagina di giornale manipolata, che appare in primo piano (Národní listy, 11 settembre 1916); ciò consente di datare il film, in via definitiva, al settembre 1916.

Jay Weissberg

ČESKÉ HRADY A ZÁMKY (CS 1916)
(Böhm. Burgen u. Schlösser) [Castelli e palazzi cechi / Czech Castles and Palaces] 
regia/dir, scen: Karel Hašler.
photog: Josef Brabec.
cast: Karel Hašler (se stesso/himself), Anna Steimarová (la fidanzata/his sweetheart), Bedřich Vrbský (proprietario imbarcazione/boat owner).
copia/copy: streaming digital file, 7’25”; did./titles: CZE, GER.
fonte/source: Národní filmový archiv, Praha.

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