JOHN STAHL, FRA I PROTAGONISTI IN QUESTI GIORNI AL CINEMA RITROVATO DI BOLOGNA, SARÀ AL CENTRO DI UN’IMPORTANTE RISCOPERTA ALLE PROSSIME GIORNATE DEL CINEMA MUTO DI PORDENONE, CHE PRESENTERANNO LA SUA QUASI SCONOSCIUTA PRODUZIONE MUTA.
I primi film del regista e produttore americano John M. Stahl (1886-1950) saranno fra le più importanti riscoperte delle prossime Giornate del Cinema Muto di Pordenone. È questo il senso dell’intervento del direttore Jay Weissberg, che domenica 24 giugno, in occasione del primo film della rassegna “Oltre lo specchio della vita: i film di John M. Stahl” curata da Ehsan Khoshbakht per la 32a edizione del Cinema Ritrovato di Bologna, ha annunciato il programma pordenonese.
“Avvertivo da tempo la necessità di una riscoperta e rivalutazione dell’opera di John Stahl” – ha sottolineato Weissberg – “da qui la mia proposta per un progetto comune fra Il Cinema Ritrovato, che in questi giorni a Bologna presenta una selezione dei suoi film sonori, e le Giornate del Cinema Muto, che in autunno (la 37a edizione del festival si svolgerà dal 6 al 13 ottobre 2018) porteranno al Teatro Verdi di Pordenone gran parte della sua tutt’altro che irrisoria ma quasi sconosciuta produzione muta.”
La fama di Stahl, acclamato maestro del melodramma, è oggi legata essenzialmente a classici quali Back Street (La donna proibita, 1932), Magnificent Obsession (Al di là delle tenebre, 1935) e Imitation of Life (Lo specchio della vita, 1934). Incentrati su un personaggio femminile, questi film sono stati spesso declassati nella categoria dei “film di donne”, nonostante registi come Douglas Sirk e Rainer Werner Fassbinder abbiano reso omaggio alla capacità di Stahl di nobilitare soggetti banali combinando mestiere e forza dei personaggi. La sua opera degli anni del muto rimane comunque per lo più ignota e le Giornate avranno il privilegio, grazie alla fondamentale collaborazione degli archivi americani e in particolare della Library of Congress, che ha stampato molte copie nuove per l’occasione, di presentare nove film di quell’epoca che molto raramente si sono visti, come il più antico dei lavori di Stahl sopravvissuto, The Lincoln Cycle, del 1917. Fra i lungometraggi, spiccano titoli come Her Code of Honor, del 1919, uscito in Italia col titolo I due anelli; The Child Thou Gavest Me (Suo figlio), del 1921; Husbands and Lovers, del 1924; e In Old Kentucky (Ritorno alla vita) del 1927.
La retrospettiva delle Giornate, di cui si avrà un’anticipazione a Bologna lunedì 25 giugno con il film del 1919 The Woman Under Oath (Il verdetto), darà per la prima volta la possibilità di apprezzare l’evoluzione di Stahl, riconosciuto dai contemporanei fin dagli inizi della sua carriera come un regista dalla forte personalità: “Ha una tecnica sua propria e abbandona ogni volta che vuole le regole comunemente accettate del fare cinema”, scriveva nel 1926 il critico dell’Exhibitors Herald.
A John Stahl, che fu tra l’altro uno dei 36 fondatori dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, è dedicata anche una raccolta di saggi a cura di Charles Barr e Bruce Babington che uscirà per ottobre, in tempo per essere presentata a Pordenone, pubblicata da John Libbey (premio Jean Mitry 2017).
Fra le altre sezioni del programma delle Giornate del Cinema Muto 2018 anche un ampio omaggio all’attore e regista pioniere italiano Mario Bonnard, che prese parte in numerose e prestigiose produzioni, tra cui una celebre versione dei Promessi sposi, e – per restare in ambito letterario – una selezione di film tratti dalle opere di Honoré de Balzac.
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